“La notte del 6 gennaio 2017 un uomo è morto a causa del freddo. O meglio, un uomo è morto a causa dell’indifferenza di un’amministrazione che ha derubricato le politiche sociali a discorsi paternalistici e solidarietà ipocrita. Qualche mese dopo, in occasione dell’Alzata del Pannetto di Sant’Anna, il primo cittadino spiegò dal balcone del palazzo vescovile che la morte di quell’uomo aveva destato in lui “dolore e rabbia: dolore per la perdita di una vita umana […], rabbia perché inaccettabile che [potesse] esserci ancora chi muore per il freddo, la malnutrizione e la solitudine […]”.
Inizia così la nota della Rete Soma di Avellino che spiega: “A quasi due anni dalla morte di quell’uomo, Angelo Lanzaro, di fatto, nulla è cambiato in città. Nonostante il passaggio elettorale e la formazione di una nuova Giunta, il Piano di zona è ancora una sorta di leggenda metropolitana e nonostante il susseguirsi di rigide giornate invernali nessuna misura è attualmente prevista per offrire, sia pure temporaneamente, un ricovero a chi già quotidianamente sconta il prezzo dei tagli al welfare e dell’impoverimento morale oltre che economico.
Come Rete SoMA, come gruppo votato alla promozione di pratiche di solidarietà e mutualismo, sentiamo l’esigenza di invitare il Commissario straordinario Priolo, affinché predisponga delle strutture che possano fornire ristoro a chi è costretto a trascorre all’addiaccio queste notti in cui il calo delle temperature è sempre più significativo. Le iniziative private di sostegno e accoglienza per i senzatetto, predisposte da associazioni di volontariato e del terzo settore per far fronte alle contingenti condizioni climatiche, pur senza dubbio meritorie, non possono andare a sostituirsi ad appropriati interventi pubblici rivolti a tutelare la dignità e la vita umana.
Se il cordoglio e le riflessioni espresse dalla comunità avellinese, politica e non, in occasione della morte di Angelo Lanzaro non sono stati meri esercizi di retorica e strumentalizzazione politica, abbiamo ragione di aspettarci che molteplici voci si solleveranno nel segnalare come prioritaria quest’esigenza cittadina.
Segnaliamo ancora la necessità impellente di metter fine all’incresciosa situazione di inadempienza pluriennale del Comune di Avellino rispetto al ruolo di Capofila dell’ATS A04. Dopo cinque anni di negligente paralisi amministrativa è indispensabile intercettare le risorse disposte dalla Regione Campania per fondamentali prestazioni sociali i cui destinatari non meritano di essere mortificati ulteriormente da indifferenza e cinismo”.