Smog in città: anche la nuova centralina mobile posizionata nei pressi dell’ex cinema Eliseo conferma i livelli di allarme. Dall’Arpac i primi dati del dispositivo installato venerdì scorso che sulle polveri sottili fa registrare quota 53 sulle 50 unità consentite dalla legge, mentre raggiunge i 32 il livello delle pm2,5. Dunque, anche in un’area più ristretta del centro urbano di Avellino il tasso di inquinamento sfora le percentuali consentite e fotografa una situazione molto complicata.
A nulla, infatti, è servito prolungare l’ordinanza che ha limitato la circolazione, vietandola in due fasce orarie abbastanza estesa ai veicoli più datati. Sacrifici per i cittadini e per i commercianti, specie nel periodo natalizio, che non sono serviti a niente.
Inoltre c’è anche il dato della centralina di via Piave, quella situata accanto all’ex scuola media Dante Alighieri, a preoccupare: qui a Santo Stefano, giorno dell’ultimo rilevamento diffuso, gli sforamenti di pm10 hanno raggiunto quota 42. Ben 7 al di là del limite consentito dalla legge, con medie giornaliere di 46 e 32 per le pm2,5.
Entro la fine dell’anno, praticamente tra domani e lunedì, inoltre, sarà ripristinato un altro impianto di rilevamento dell’Arpac: quello di via Scandone, a poca distanza dal V Circolo didattico.
L’obiettivo è monitorare anche in quella zona la qualità dell’aria del capoluogo irpino che, sotto l’aspetto dell’inquinamento, continua a scontare la posizione geografica, la presenza di un nucleo industriale a ridosso della città, la sommatoria dello smog derivante dai comuni limitrofi e contigui e il funzionamento di impianti di riscaldamento obsoleti sotto il profilo delle norme ambientali.