Il lavoro importante di queste settimane ha consentito il superamento di quota 2.300 firme, cittadini e cittadine che chiedono il referendum comunale sulla gestione pubblica dell’acqua. Il traguardo delle 3.000 firme così si avvicina ma il Comitato Sannita ABC continuerà a lavorare per far crescere la consapevolezza che soltanto una corretta gestione pubblica del servizio idrico porta alla salvaguardia del bene comune: questo tema sarà oggetto di un confronto aperto a tutta la cittadinanza promosso dal Comitato Sannita Abc che si terrà il 29 gennaio 2019 presso l’Università degli studi del Sannio, al quale prenderanno parte il Sindaco di Benevento on. Clemente Mastella ed il Prof. Alberto Lucarelli, ordinario di diritto Costituzionale alla Federico II di Napoli, esperto di beni comuni e coautore dei quesiti referendari del 2011.
Il Comitato Sannita Acqua Bene Comune esprime poi vicinanza alle popolazioni Irpine, in questo triste momento storico nel quale la politica sta consentendo la svendita dell’acqua avellinese agli investitori privati, che hanno un preciso nome e cognome: Gesesa/Acea.
L’Irpinia non può rassegnarsi a consegnare la gestione della propria acqua a dei privati, perché il popolo italiano nel referendum 2011 si è espresso chiaramente contro questa possibilità, ed anche perchè l’Acqua è la risorsa più importante dell’Irpinia e come tale deve restare pubblica per poter favorirne il libero accesso e lo sviluppo del territorio stesso.
I pessimi esempi di gestione pubblica dell’Alto Calore non sono ragioni sufficienti a consentire la svendita ai privati di un bene che appartiene al popolo: ricordiamo, infatti, che esistono nel mondo numerosi esempi virtuosi di gestione pubblica dell’acqua, ed uno di questi a noi molto vicino è quello della città di Napoli dove l’Azienda speciale Abc, a totale partecipazione pubblica, funziona ed ha chiuso l’ultimo bilancio in attivo, continuando a mantenere basse le tariffe, pur non avendo il capoluogo partenopeo grosse risorse idriche.
Le popolazioni Irpine devono sapere che la gestione di Ge.se.sa. nel Sannio non ha garantito un servizio efficiente ed un controllo efficiente, e di questo ne è prova la cronaca di questi giorni con il rinvenimento nell’acqua di tracce di tetracloroetilene. Nè tantomeno si può credere che l’ingresso di Acea in Alto Calore Servizi porti una diminuzione delle Tariffe. Pochi giorni fa, infatti, la Ge.se.sa. s.p.a. ha aumentato le tariffe nel Sannio a totale insaputa del Sindaco di Benevento (come da lui stesso dichiarato agli organi di stampa) dimostrando così che il controllo pubblico sulla gestione privata dell’Acqua è solo un’immagine pubblicitaria… Non bisogna essere esperti di diritto commerciale per comprendere che nelle società per azioni comanda il socio di maggioranza, tant’è che il provvedimento che ha deliberato l’aumento delle Tariffe porta la firma dell’amministratore delegato di Ge.se.sa.
Nessuno si illuda, il lavoro scientifico di questi anni, le grandi manovre degli investitori privati e dei dirigenti consenzienti hanno permesso ciò che le multinazionali aspettavano da tempo, e cioè fare un boccone solo di Alto Calore Servizi.
Il Comitato Sannita Abc invita tutta la popolazione Irpina a mobilitarsi e a far sentire la propria voce prima che sia troppo tardi, per impedire questo scellerato progetto. Il nostro appello, rivolto al Presidente della Provincia di Avellino (che detiene il 10% delle azioni di Acs) e a tutti i sindaci irpini e sanniti soci di Alto Calore, è quello di respingere con forza ogni tentativo di privatizzazione. La politica deve dare risposte concrete alla crisi dell’Acqua pubblica attraverso una razionalizzazione dell’Ente, individuando nuovi investimenti per riparare le reti garantendo una drastica riduzione degli sprechi.