“Domenica mattina si è verificato un grave episodio di bracconaggio a ridosso della pista ciclopedonale di Contrada Pantano, era in corso una vera battuta di caccia in grande stile, una squadra di bracconieri si trovava addirittura sulla suddetta pista e perlustrava i terreni adiacenti con l’ausilio di diversi cani da caccia, successivamente si sono divisi, alcuni di essi sono scesi a valle in direzione del fiume Calore, altri sono saliti a monte, in direzione del rilievo collinare “ Monte Sant’Angelo ” il tutto all’interno di un’area che fa parte dell’ Oasi Zone Umide Beneventane, e dove vige il divieto di caccia; immediatamente ho segnalato quanto stava accadendo ai Carabinieri Forestali che purtroppo per mancanza di personale di turno del comando del capoluogo, non hanno dato seguito alla mia segnalazione. Tuttavia oltre ai danni arrecati al patrimonio faunistico, la caccia di frodo mette a rischio anche la pubblica e privata incolumità, pertanto è necessario che tutte le forze dell’ordine, e non solo il CUTFAA (Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare) dei Carabinieri, intensificano i controlli in quell’area. Inoltre ritengo che anche le istituzioni locali, iniziando dall’ente Provincia di Benevento, che ha istituito l’oasi ai sensi della legge nazionale per la protezione della fauna selvatica, debbano prendere atto del fenomeno del bracconaggio presente nel Sannio, considerato che già nelle settimane scorse sono state avvistate pattuglie di cacciatori di frodo che sciaguratamente si aggiravano sulla pista ciclopedonale e attorno alle numerose abitazioni presenti nella Contrada Pantano.
Tra l’altro basta ricordare i numerosi incidenti che avvengono su tutto il territorio italiano, causati
dall’attività venatoria, che ogni anno genera diversi morti e feriti, come il grave incidente avvenuto
qualche settimana fa in località Monterocchetta nel territorio comunale di San Nicola Manfredi.2