L’interrogativo unico è questo: come ci è finito il tetracloroetilene nella falda acquifera che serve i pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni? Che il solvente ci sia nel sottosuolo della città lo ammettono tutti, dall’Arpac che monitora la situazione da anni, all’Asl e quindi pure a Gesesa cui spetta il compito di gestire l’erogazione e di rendere pubblico, attraverso sue proprie analisi e in concerto con l’Asl, le eventuali variazioni cosiddette sensibili. Gabriele Corona è perentorio.
Durante la conferenza stampa indetta da Altrabenevento l’associazione ha fatto sapere di avere chiesto alla Procura della Repubblica di estendere le indagini anche ai pozzi oltre che ai fiumi e a Gesesa il motivo per il quale per circa un anno e mezzo, dal giugno del 2017 ad oggi, abbia pubblicato sul suo sito i dati relativi ai campionamento dell’acqua senza fare riferimento al tetracloroetile. Insomma è urgente che si faccia chizarezza a tutto tondo su questa faccenda che rischia di diventare bollente per tutti, Amministrazione comunale in primis. Gino Abbate, presidente del CdA di Gesesa, non esclude che vi possa essere un coinvolgimento delle industrie nel problema e chiama in causa l’Amministrazione Mastella.
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