Altri 4 sforamenti di polveri sottili ad Avellino dopo l’ordinanza anti-smog che limita il traffico veicolare nel centro urbano, riduce l’orario e le temperature dei riscaldamenti oltre a mantenere fermo il divieto assoluto di abbruciamenti nei fondi agricoli. L’attuale dispositivo, firmato dall’ex sindaco Ciampi e valido fino al 16 dicembre, evidentemente non ha ottenuto i risultati sperati, limitando solo la mobilità in città e creando così disagi a commercianti e residenti. Dunque, il rischio concreto è che le misure vengano prorogate fino a fine anno. D’altra parte, il protocollo d’intesa per il contenimento delle Pm10 parla chiaro: superata la soglia massima dei 35 sforamenti si applicano restrizioni più pesanti. In pratica, i divieti in corso ma prolungati al 31 dicembre. Mentre se gli sforamenti consecutivi diventano 3, si passa ad un blocco ancora più stringente fino a quando non si verificano altrettanti giorni senza registrare veleni nell’aria.
Purtroppo, la situazione di Avellino dipende molto anche dai comuni limitrofi, dove non sono applicate le stesse misure, specie per quanto riguarda il traffico.
Intanto, a pagare le conseguenze maggiori sono gli esercizi commerciali che in questo periodo dell’anno, di solito, recuperano gli scarsi incassi dei mesi precedenti. Ciò sarebbe possibile senza le attuali difficoltà per raggiungere i negozi del centro, quanto meno, con un servizio parcheggi-navette a sostegno di chi viene da fuori o da quartieri periferici della città