Detto… fatto. La prima significativa iniziativa contro la nuova ordinanza anti-smog, i commercianti di Avellino l’hanno messa in campo questa sera, spegnendo per alcuni minuti le luci dei propri negozi da corso Vittorio Emanuele a corso Europa, fino al centro storico. Intanto, sulla questione si scatena una querelle che vede gruppi politici e associazioni puntare l’indice contro la decisione dell’amministrazione comunale. Ecco alcune delle posizioni registrate.
“Chiudere la città di Avellino al traffico per 30 giorni dimostra l’assoluta inefficienza nel contrasto all’inquinamento da polveri sottili. È una misura dettata dall’emergenza assolutamente inefficace. Con un’amministrazione a Cinque Stelle non ci saranno più emergenze”. I tre consiglieri comunali di “Mai Più”, entrano a gamba tesa nel dibattito scaturito in città a seguito della nuova ordinanza dell’amministrazione Ciampi che, rispetto a quella in vigore (e per la verità non revocata), inasprisce gli orari e porta il divieto di circolazione nel centro urbano anche ai veicoli diesel Euro 4 e benzina Euro 3. Prima il gruppo guidato da Luca Cipriano ricorda le dichiarazioni dell’attuale sindaco in campagna elettorale, poi le commenta così: “Solo qualche mese fa – era il 5 maggio scorso – parlava Vincenzo Ciampi, criticando aspramente il blocco del traffico operato dalla giunta Foti per contrastare l’inquinamento atmosferico registrato in città. Da oggi, su ordinanza dello stesso sindaco Ciampi, la città è di fatto bloccata fino a capodanno, con una restrizione alla circolazione tra le più severe degli ultimi anni. Possiamo dire che il Sindaco e il Movimento 5 Stelle “sequestrano” gli avellinesi, bloccando per quasi due mesi la circolazione in città. Per di più in concomitanza con le festività natalizie. Un provvedimento sproporzionato, dettato solo dalla volontà di non avere problemi con la Magistratura senza pensare alle conseguenze sui cittadini. Era necessario includere i veicoli Euro 4? Quali sono gli interventi strutturali di lotta all’inquinamento messi in campo e tanto annunciati in campagna elettorale? Sono state richieste ulteriori centraline all’Arpac per monitorare più efficacemente l’inquinamento in città? Cosa è stato fato o programmato sul tema della mobilità alternativa, degli incentivi per la conversione di caldaie da gasolio a metano, nel controllo delle emissioni nell’area industriale e nella Valle del Sabato? Ci sembra che l’unica misura reale messa in campo da Ciampi e dal suo fantomatico governo del cambiamento sia stato l’abbattimento di 26 tigli in via San Leonardo, solo pochi giorni fa…» affermano i consiglieri del gruppo consiliare “Mai Più” Luca Cipriano, Marietta Giordano e Leonardo Festa.
“Ci saremmo aspettati che l’attuale amministrazione valutasse e mettesse in campo misure alternative a quelle blande ed inefficaci adottate in passato per mitigare l’impatto del Pm10, ma così evidentemente non è stato. Le polveri sottili hanno annebbiato la mente del sindaco Ciampi che in pochi mesi ha completamente ribaltato il proprio punto di vista e adesso costringe la città ad un blocco serrato del traffico che verrà esteso fino alla fine dell’anno anche alle auto Euro4 diesel ed Euro3 benzina. Dall’insediamento della nuova giunta niente di concreto è stato fatto per abbattere le polveri sottili. Nessuna delocalizzazione dei mezzi adibiti al trasporto pubblico da piazza Kennedy. Nessun controllo delle centrali termiche di condomini ed edifici pubblici. Nessuna strategia atta a disincentivare l’utilizzo dell’auto in favore di mezzi di trasporto alternativi. Nessun potenziamento del Trasporto pubblico urbano. Il provvedimento targato Ciampi, che non fa altro che ricalcare quello emanato dal suo predecessore Foti, non solo mette letteralmente in ginocchio Avellino, i tanti che si recano in città o la attraversano per lavoro e i commercianti che ogni giorno alzano le serrande delle proprie attività tra tante difficoltà, ma non risolve affatto il problema delle Polveri sottili – concludono i consiglieri comunali di Mai Più – Bisognava agire per tempo e non ridursi all’ultimo momento per invertire una tendenza che ormai ha già fatto registrare il superamento dei limiti fissati dalla legge. Al momento dell’insediamento del sindaco Ciampi, la centralina Arpac di via Piave segnalava 24 superamenti dei limiti giornalieri di Pm10, oggi siamo a 35 e il numero di giornate inquinanti è destinato a crescere nonostante un’ordinanza che, a questo punto, risulta eccessiva quanto inutile. Se questo è il cambiamento…».
E nel dibattito si inserisce anche il capogruppo consiliare del Pd, Enza Ambrosone: “Troppo comodo – dice – sparare sugli altri quando non si ha nessuna responsabilità di governo e promettere immaginifiche soluzioni quando non si amministra. Così come è da irresponsabili scaricare sui cittadini tutto il disagio frutto della propria inerzia. Il blocco della circolazione previsto dalla nuova ordinanza mette al riparo il Sindaco e la sua giunta da provvedimenti giudiziari ma mette in ginocchio la città: famiglie, lavoratori, attività commerciali. Soluzioni alternative, condivise e partecipate, sono doverose”.
Intanto, domani (sabato 17 novembre) alle ore 11 in via Bellabona presso la sede dell’associazione Primavera Irpinia Lega, MnS e P. I. terranno una conferenza stampa per esprimere “solidarietà al commercio ed alla cittadinanza avellinese e condannare fermamente l’incapacità amministrativa che ha portato al nuovo blocco delle auto in Città”. Nel corso della conferenza stampa verranno affrontate anche altre tematiche riguardanti l’immediato futuro della Città.
“L’emergenza inquinamento certamente è un problema, ma con l’ordinanza di oggi targata Ciampi si distrugge completamente il commercio ad Avellino”: così Fausto Sacco, responsabile politico organizzativo regionale di Rivoluzione Cristiana e responsabile provinciale di Democrazia Cristiana. “Questa ordinanza – prosegue il dirigente Dc – ci sembra un’altra folle iniziativa di un’amministrazione senza nessun programma e senza alcun’ idea. Dare per scontato che imporre un ulteriore sacrificio ai cittadini di Avellino significhi tutelare la salute pubblica è un errore grossolano. Il problema andava affrontato seriamente, facendo un’analisi dettagliata della situazione e mettendo in atto misure preventive ad inizio d’anno, ponendo la lente di ingrandimento sui veri colpevoli dello smog cittadino: i vecchi pullman dell’AIR e le caldaie domestiche non sottoposte a controllo. Continuare a far girare per la città mezzi di trasporto diesel datati in pieno centro o non adottare nessuna politica di contrasto all’assenza di manutenzione delle caldaie non fa altro che peggiorare la qualità dell’aria nel capoluogo e la vita dei cittadini. Non contenti delle bombe ecologiche che Avellino deve sopportare (amianto sui tetti, Isochimica ed altro ancora), si continua ad affrontare le questioni con superficialità e pressapochismo, affidandone la gestione a personaggi improvvisati. Con l’ordinanza del sindaco non si risolve il problema dell’inquinamento, ma si sferra un altro duro colpo al commercio cittadino. La Democrazia Cristiana sosterrà l’iniziativa della Confesercenti Avellino, che coinvolge i commercianti di Corso Vittorio Emanuele e del centro storico, che per protesta contro l’ordinanza Ciampi, alle 18.30, spegneranno le luci delle loro attività per cinque minuti”.
Di seguito, anche la nota di Asso-Consum: “I recenti provvedimenti adottati dal Comune di Avellino hanno disposto lo stop alla circolazione fino al prossimo 31 dicembre. A tal proposito, l’Asso-Consum, ferma restando la necessità di garantire una migliore qualità dell’aria, ritiene che una tale misura non sia idonea a risolvere il problema. È, infatti, a tutti noto che il maggior numero di sforamenti della soglia limite di PM10 viene registrata nell’area di piazza Kennedy. Il vero problema secondo l’Asso-Consum, dunque, è l’utilizzo e lo stazionamento, in una zona nevralgica della città, di autobus altamente inquinanti e non rispettosi delle vigenti normative anti-inquinamento. Partendo da questa constatazione, anche il tanto discusso spostamento dello stazionamento autobus in altra zona (si è parlato recentemente di campetto Santa Rita) non avrebbe impatto alcuno sulla problematica, non porterebbe alcun miglioramento. Asso-Consum quindi, preannuncia la formalizzazione di un esposto contro il Comune – privo anche di una Carta Servizi – per non aver, negli anni, provveduto ad elaborare una strategia efficace, anche condizionando le concessioni ad un progressivo inserimento di mezzi a basso inquinamento. Lo stesso esposto riguarderà anche la circostanza che l’azienda concessionaria del trasporto pubblico, in questi anni, ha omesso ogni tipo di investimento per l’ammodernamento del parco mezzi. Sul punto, inoltre, l’aspetto connesso all’inquinamento si intreccia con quello della sicurezza. L’Air, nella sua Carta Servizi, per altro obsoleta, si impegna a garantire un servizio utilizzando un parco mezzi composto per non oltre il 50% da mezzi aventi più di 12 anni e, pertanto, garantendo un buon livello di sicurezza e qualità del servizio. Ciononostante, sono pressoché quotidiani i guasti dei mezzi (recentemente sono stati riportati da organi di stampa i casi di perdita di ruote dal mozzo, di mezzi andati in fiamme, etc) e i disagi subiti dai tanti passeggeri del trasporto pubblico. Di fronte a questa situazione, divenuta insostenibile, Asso-Consum chiede agli enti preposti la costituzione di un tavolo aperto anche alla partecipazione di altre associazioni in cui discutere di soluzioni concrete nell’interesse della collettività”.