Bloccato il rinnovo della concessione di 363 litri d’acqua al secondo da Caposele a favore dell’Acquedotto Pugliese fino al 2032. Il giorno dopo alla pubblicazione del decreto dirigenziale sul Burc, il vice presidente della giunta della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, ferma quello che era stato già battezzato come un nuovo “scippo” all’Irpinia.
L’assessore regionale, che solo venerdì scorso ad Avellino aveva ribadito l’intenzione di Palazzo Santa Lucia di tutelare la ricchezza idrografica irpina, non risparmia qualche stoccata al dirigente ad interim Luigi Baccari, firmatario dell’atto.
«Con un anomalo decreto – dice – un Dirigente privo della relativa competenza ha disposto la proroga della concessione di derivazione idrica a Caposele in favore dell’acquedotto pugliese fino al 2032. Al di là del merito, un atto di tale rilevanza, riguardante concessione di derivazione interregionale, fuoriesce dalle ristrette competenze di un Dirigente di settore ed avrebbe richiesto la preventiva condivisione della Direzione Generale e dell’amministrazione regionale. Per tali motivi ritengo opportuno che la Direzione generale adotti atti conseguenziali volti al ripristino delle corrette competenze violate dal zelante e solitario Dirigente».
Ma non è tutto «Si tratta – continua – di un necessario correttivo che non pregiudicherà la consolidata collaborazione della Regione Campania con l’Acquedotto Pugliese. Sono convinto che proprio in sede di tavolo tecnico istituito presso il Ministero delle infrastrutture, riguardante la gestione della galleria Pavoncelli, si troveranno i giusti accordi per garantire la corretta gestione della stessa galleria, infrastruttura essenziale per l’approvvigionamento idrico della Puglia e la parziale redistribuzione delle risorse idriche idriche di Cassano e Caposele in favore dell’area irpina, oggi possibile a seguito dell’attivazione della derivazione idrica aggiuntiva in favore dell’acquedotto pugliese dall’invaso di Conza. L’imminente scadenza della derivazione provvisoria da Conza, prevista per il 31 dicembre 2018, dovrà essere l’occasione per un accordo quadro complessivo».