11mila multe in soli 3 mesi che, parametrate ai giorni e all’orario di funzionamento dell’impianto, significa una sanzione ogni 5 minuti, per circa 1 milione e 600mila euro. A tanto ammonta l’importo che il Comune di Atripalda avrebbe dovuto raccogliere dagli automobilisti sanzionati dall’autovelox collocato sulla Variante 7 bis. Ma la cifra dovrà essere rivista sensibilmente al ribasso. Il giudice di Pace di Avellino, Ernesto Cerullo, infatti ha già accolto i primi ricorsi.
“Il giudice – afferma l’avvocato Ciro Aquino – ha riconosciuto tutte le nostre motivazioni spiegate nel ricorso e, dopo una lunga discussione, ci ha dato ragione”.
Positivo anche il riscontro ottenuto dall’avvocato Vittoria Musto che ha sottolineato l’irritualità e, dunque, illegittimità della notifica del verbale, affidata ad una società privata di Bologna. Ma anche l’apposizione della firma “a stampa”, cioè meccanografica, del responsabile del procedimento amministrativo, non ammessa, nei verbali di accertamento e contestazione di violazioni al Codice della Strada; e la mancata indicazione dell’ordinanza prefettizia di autorizzazione dell’installazione dell’autovelox all’interno del provvedimento sanzionatorio, requisito indispensabile affinché sia legittimo.
Altri motivi per i quali si è presentato il ricorso, poi, attengono alla taratura e all’omologazione dell’impianto e alla inadeguata segnaletica e pre-segnaletica.
Probabile, a questo punto, che per il Comune di Atripalda le multe comminate vadano tutte in fumo.
