Il dissequestro dello stir di Casalduni apre nuovi scenari per il futuro del ciclo dei rifiuti nel Sannio che appare imprescindibile dal potenziamento dell’impianto di compostaggio oggetto di un incendio di vaste proporzioni il 23 agosto passato. La Procura ha deciso di rimettere nella disponibilità della Samte circa il 90% dello stabilimento e questo permetterà la ripresa in grande stile ma non prima del via libera dei Vigili del Fuoco e di certo dopo la rimozione del materiale combusto e delle tantissime ecoballe presenti nello stabilimento e nella vicina Toppa Infuocata. Sindacati comunque soddisfatti per l’esito della vicenda. Per Michele Caso, segretario di Uiltrasporti Irpinia Sannio, “adesso si riparte e la cosa più importante è approntare da subito un piano di ristrutturazione perchè l’impianto va adeguato a crismi e standard di sicurezza che non sono più rinviabili. Questa è la volta buona che l’impianto possa finalmente godere di quell’opera di restyling che consenta un corretto funzionamento nell’intersse della comunità sannita”. Una boccata di ossigeno per i 54 lavoratori, quasi tutti di Casalduni, che ora guardano con minor pessimismo ad una ripresa delle attività in un periodo che non sia eccessivamente lungo.