Le nuove forme di comunicazione legate ai Social network sono ormai entrate a pieno titolo nella vita quotidiana di tutti, ma in maniera preponderante nella vita dei giovani. Un linguaggio nuovo, immediato, estemporaneo ma allo stesso tempo surreale, asettico e sempre più spostato sull’egocentrismo.Ne è un esempio il Selfie, una forma di espressione che evidenzia la necessità di affermazione di sé e di autosufficienza.Ma se l’autoscatto con il cellulare così come largamente diffuso non provoca danni e viene usato come “terapia” fai da te per l’autostima, c’è il fenomeno dilagante del Selfie estremo, quello scattato in condizioni di pericolo.E’ diventata una vera e propria tendenza tra i giovani, che decidono di immortalare momenti da adrenalina per misurare se stessi, la propria forza di volontà e il coraggio. Tra il 2011 e il 2017 si contano 259 vittime, ragazzi che per avere milioni di like sui Social, si scattano foto in bilico su ponti, grattacieli, precipizi naturali.Un gioco pericoloso che spinge però in maniera irrefrenabile molti giovanissimi a misurarsi con il brivido e la paura. Sociologi e psicologi ci invitano a riflettere su queste nuove forme di alienazione dalla realtà, che spesso può condurre alla morte.