Istituita nel giorno di San Francesco d’Assisi, dal 1931 il 4 ottobre si celebra la Giornata Mondiale degli Animali. Ma se c’è una grossa fetta di popolazione che prova empatia o più semplicemente rispetto per gli animali, c’è anche chi li mal sopporta, che ne evita il contatto o che li maltratta. Se sono più fortunati gli animali domestici e da compagnia, va meno bene per la fauna selvatica:ci troviamo infatti di fronte alla sesta estinzione di massa, un fenomeno che riguarda la transizione biotica,un processo che vede la Terra perdere ogni giorno un gran numero di specie. Il problema della fauna selvatica divide anche il mondo politico e l’opinione pubblica, orsi, cinghiali e lupi in alcune regioni italiane sono nel mirino di cacciatori che dovrebbero contribuire ad evitare la crescita numerica di questi animali,misure che le associazioni animaliste combattono e condannano. Ma se ci ricordiamo che oggi è la festa degli animali, tanto amati anche dal frate francescano che predicava amore e rispetto per tutte le creature, siamo costretti anche ad assistere ad eventi inenarrabili come la festa di Yulin che si tiene nel sud della Cina, dove si consuma una sorta di sagra di carne di cane, una mattanza voluta, pensate la genialata, per incentivare il turismo. Cani e gatti uccisi con violenza inaudita, cani che dalle gabbie guardano con tenerezza e fiducia chi di li a poco gli toglierà la vita.Rispetto per le tradizioni, rispetto per le culture altrui, ma ancora prima rispetto per la vita, che dovrebbe prescindere dalle feste e dalle sagre, a volte utili solo ad alimentare ignoranza. Si alla cultura del rispetto, e allora si, che può esserci davvero la festa degli animali.
