Il Club di Territorio d’Irpinia del Touring Club Italiano, l’associazione turistica più antica e più numerosa del nostro Paese, ha fatto tappa nel cuore dell’area D.O.C.G. del Greco di Tufo, dove, come ha descritto il lancio di promozione dell’iniziativa, “il vigneto rappresenta quell’elemento caratterizzante dell’intera valle e consente di conservare quella originaria ruralità, alternandosi ai piccoli borghi e boschi “.
L’evento è stato curato dal socio e studioso Fiorentino Giovino, con la preziosa collaborazione di volontari e volontarie locali, del nostro Coordinamento e dell’Associazione “Calendula” di Prata P.U., avvalendosi del prezioso contributo scientifico del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Universita’ del Sannio di Benevento e del supporto operativo del Comune di Tufo, snodando le centinaia di visitatori provenienti dall’intera regione attraverso il suggestivo borgo medievale, lo storico e recuperato “Mulino Giardino” delle ex Miniere di zolfo e i vigneti pregiati delle colline della Frazione San Paolo, accompagnando il tutto con degustazioni curate da enoteche locali e gli assaggi di una cucina tradizionale e di qualità del posto .
Sono esempi come questi che ci confermano la potenzialità di una intera area per lo sviluppo della sua vocazione enologica ed enoturistica e la nocività di una scelta come quella di realizzare un enorme impianto di trattamento di rifiuti e dare vita al conseguente sistema logistico di trasferenza sull’intero territorio, in un’area che dovrebbe essere tutelata e valorizzata, come avviene in tante regioni italiane che hanno collocato i biodigestori nelle aree industriali e vicino agli svincoli degli assi viari di maggiore importanza e non nelle zone a vocazione pregiata.
La giornata del Touring non è stata solo un evento di interesse turistico e culturale ma una grande prova di testimonianza civile a difesa di una certa idea di sviluppo sostenibile delle nostre zone rurali a cui la meritoria associazione sta rivolgendo in Irpinia e nell’intero Mezzogiorno una grande attenzione per concorrere alla sfida del rilancio non solo di territori ma di una civiltà, come quella della ruralità, che si vorrebbe a tutti i costi soccombere alle logiche dell’urbanesimo incontrollato e che, invece, costituisce ancora una preziosa idea di vivibilità e di umanità .