Il coordinatore nazionale del Sinappe, Fernando Mastrocinque, attraverso una nota, ha chiesto alla direzione una risposta, “legittima e concreta”, in merito alla situazione in cui versa il reparto femminile della Casa circondariale di Benevento.
“La situazione – scrive – ha raggiunto ormai livelli insostenibili, tanto da indurre il Sinappe ad interagire direttamente con gli organismi dipartimentali.
L’organizzazione del lavoro del reparto femminile ha bisogno di una revisione urgente improntata alla legittimità.
Parliamo di un reparto che ospita, su due piani detentivi, circa 70 detenute del circuito “Media Sicurezza”.
Dallo scorso 10 settembre, la forza disponibile del reparto in questione è stata depauperata di sei unità del ruolo di base, impegnate nella frequenza del corso per vice ispettori. In ragione di tale riduzione, si sono avute delle inammissibili modifiche al servizio giornaliero che vedono persino l’impiego di unità maschili.
Ad esempio, nel turno serale l’unità maschile viene impiegata presso il Piano Terra, quale addetto al servizio di Portineria, forse dimenticando che è presente una camera detentiva che accoglie l’articolo 21 Op femminile.
Il controllo dei due piani detentivi, nel medesimo turno è demandato ad un’unica unità femminile.
Le cose non vanno meglio nel turno pomeridiano, dove l’unità maschile è altresì chiamata a gestire la presenza delle detenute ‘lavoranti’ impiegate presso il piano terra.
Ad aggravare le condizioni di lavoro dell’unica unità femminile che nel turno pomeridiano svolge il servizio sui due piani detentivi si aggiunge la circostanza che in quella fascia oraria le recluse sono impiegate nelle attività quotidiane.
Nel turno mattutino, si assiste ad un demansionamento dell’ispettore responsabile del reparto femminile che spesso diventa addetto alla portineria, svolgendo attività meramente “esecutiva” e non più di “concetto” al cui ruolo è stato assegnato.
Nel turno notturno, si tocca il paradosso per assenza di unità femminili tanto da disporre la presenza di due unità maschili con ordine verbale del comandante di reparto, che durante le ore notturne l’ispettore di sorveglianza generale provvedesse ad espletare i giri notturni di conta nelle sezioni femminili negli orari ministeriali.
E’ evidente lo stato di stress lavorativo di tutto il personale dell’istituto per i carichi di lavoro, per la mancanza di serenità nei turni di riposo in quanto il personale è continuamente richiamato in servizio telefonicamente creando forti disagi nella vita familiare e privata, per il disagio del personale maschile che viene destinato a svolgere servizio nel reparto femminile per le eventuali conseguenze che possono scaturire dalla promiscuità di genere in tale ambito detentivo, ossia di operatori di sesso maschile e di utenza di sesso femminile.
A questo disagio del personale, va ad aggiungersi la carenza e in alcune circostanze assenza di ordine e sicurezza non garantendo gli standard minimi di presenza di personale per cui si sacrifica la sicurezza dell’istituto, compito istituzionale del personale di Polizia Penitenziaria”.