Il futuro dell’Ato avvolto nelle nebbie dell’incertezza. A distanza di una settimana o poco più dalla riunione di Airola nonm sem,brano esserci stati sostanziali passi in avanti sulla via dell’ecumenica scelta del presidente.Inutile ripetere che per far decollare l’Ato in maniera seria e duratura occorre che vi sia la piena convergenza sul nome del prescelto che al momento non c’è. Il resto è solo supposizione. Insogna, Iacovella e forse un outsider, vedi Di Cerbo, le sole opzioni che ci sono sul tappeto, altro non pare esserci all’orizzonte. Eppure bisogna fare presto perchè il 28 settembre, data confermata dell’elezione, è vicino e il commissariamento scatterebbe alla mezzanotte del 3 ottobre. Occorre una operazione di sintesi che faccia prevalere il buon senso sui particolarsmi anche perchè è ormai chiaro che dall’Ato si attende soltanto che si avvii l’operatività per regolamentare il ciclo dei rifiuti. Rifiuti che pare debbano abbandonare e parliamo delle ecoballe, lo stir di Casalduni destinazione lusitania. Partiranno in 5300 tonnellate alla volta di Lisbona così come decretato dalla Regione. Per il presidente Ricci tutto il Sannio e, in particolare, quello più vicino allo Stir di Casalduni, accoglie con sollievo l’avvio della rimozione. Ricci però mette in guardia da facili entusiasmi. “Occorre continuare la battaglia affinché siano rimosse le altre migliaia di eco balle presenti nel Sannio e affinché la Regione cancelli l’ingiusto balzello a carico solo dei Sanniti dei 50 Euro a tonnellate per la manutenzione delle discariche “post mortem”, ripartendolo invece su tutta la popolazione regionale, come da sempre abbiamo chiesto e come la stessa legge regionale n. 14 del 2016 dispone”.