Due istanze di accesso agli atti indirizzate all’Ato Calore Irpino e all’Arerea “per fare chiarezza sugli aumenti delle tariffe del servizio idrico”, e una segnalazione alla stessa Autorità per la regolazione per Energia Reti e Ambiente “per verificare se anche le maggiorazioni precedenti siano illegittime”. L’Associazione per la difesa dei consumatori, a nome anche di Federconsumatori e Movimento difesa consumatori, riprende le fila della vertenza contro il rialzo dei costi determinato nelle bollette dell’Alto Calore e promette battaglia su più fronti.
“Come associazioni dei consumatori – spiega Gianluca De Cunzo, presidente dell’Adoc – ci siamo subito opposti a questi aumenti deliberati all’insaputa di tutti e abbiamo predisposto un modulo per presentare reclamo messo a disposizione degli utenti che hanno risposto in massa. Voglio precisare che gli utenti non si oppongono agli aumenti, come dichiarato nei giorni scorsi dal commissario dell’Ato Giovanni Colucci, ma li ritengono ingiustificati rispetto al tipo di servizio di cui usufruiscono. Ecco perché di recente hanno espresso il loro disappunto sia riguardo la maggiorazione a sorpresa che le giustificazioni addotte dallo stesso commissario straordinario nelle sue ultime uscite pubbliche”.
Dunque, l’Adoc si è attivata per formalizzare la protesta e chiedere conto alle istituzioni competenti in merito a questa operazione inviando due richieste tese ad ottenerne gli atti propedeutici. “La prima – riprende De Cunzo – per conoscere bene il piano degli investimenti e quello economico finanziario presentati dall’Alto Calore e l’altra per sapere se esiste un provvedimento amministrativo presso l’Arera attraverso il quale sono stati approvati questi aumenti tariffari. In più abbiamo chiesto un’ispezione, perché gli adeguamenti approvati nel biennio 2014-2015 poggiavano su un preciso presupposto: realizzare investimenti sulla rete e addirittura installare gli strumenti per il telecontrollo dei consumi a distanza. Anche su questo aspetto, quindi, chiediamo una verifica sul rispetto o meno di questi impegni da parte dell’Alto Calore. Se questi investimenti programmati non sono stati eseguiti, come sembra sia successo, anche gli aumenti precedenti sono illegittimi e le somme in più derivanti e riscosse devono essere restituite agli utenti”.
Insomma, le associazioni dei consumatori chiedono chiarezza sia sui rialzi trovati in bolletta da un mese a questa parte e relativi al triennio 2016-2019, sia su quelli del biennio precedente per i quali non risulterebbero ottemperati gli impegni assunti dall’Alto Calore. Ma le loro istanze non si fermano qui. “Abbiamo assunto una posizione forte nei confronti di Colucci – conclude De Cunzo – con il quale inizialmente avevamo concordato degli incontri per discutere su quella che doveva essere una rivoluzione nel sistema idrico integrato, con la realizzazione di investimenti che migliorassero il servizio. E nella speranza che lo stesso si rendesse promotore di una effettiva rivoluzione tendente al riammodernamento e all’efficientamento dell’intero sistema idrico integrato in Irpinia e nel Sannio. Con rammarico, invece abbiamo scoperto che questa operazione sugli aumenti tariffari è stata fatta a nostra assoluta insaputa, venendone a conoscenza solo attraverso gli organi di stampa. Per questo motivo, essendo venuto meno il rapporto di fiducia, chiediamo le immediate dimissioni di Colucci dal suo incarico di commissario straordinario dell’Ato Calore Irpino”.