La Sezione LIPU di Benevento continua l’opera di valorizzazione dell’Oasi di protezione “Zone Umide Beneventane”, creata dalla Provincia di Benevento lungo 18 km del fiume Calore nel tratto in prossimità della città di Benevento e gestita dalla LIPU, questa volta guidando delle scolaresche nella penisola fluviale di Cellarulo. A partecipare all’escursione, giusto una settimana prima dell’inizio dell’anno scolastico, è stata una rappresentanza degli alunni delle scuole medie di Benevento, coinvolti nel Progetto STEM “Your Future… Our Passion”, curato dall’I.I.S. “Galilei – Vetrone” che ha organizzato laboratori scientifici per gli alunni della scuola secondaria di I grado. Ad accompagnare i ragazzi nell’escursione sono state le docenti di Scienze Naturali del Liceo Scientifico “Galilei”, M. Concetta Nicoletti ed Elvira Donnazzoli, e le tirocinanti Rosa Ruggiero, Lina Iuliucci, Daniela Fiorito. Per la LIPU hanno guidato invece l’escursione gli attivisti Flavia Iori, Martina Milano, Antonio Campolongo, Gianpaolo Iannace e Antonio Saccone che oltre a preparare i sentieri hanno illustrato le caratteristiche naturalistiche dell’area organizzando anche una caccia al tesoro sulla vegetazione presente nella penisola fluviale di Cellarulo.
La prima tappa dell’uscita naturalistica ha raggiunto la confluenza tra i fiumi Sabato e Calore dove sono stati prelevati campioni delle acque che verranno analizzati nei laboratori di analisi ambientale della IAN CHEM s.r.l. di Benevento. Successivamente la scolaresca, attraverso un suggestivo sentiero ricavato nel canneto, è pervenuta nel tratto del fiume Calore dove sono conservati i resti del Pons Maior, comunemente detto Ponte Fratto, sul quale l’antica Via Latina entrava a Beneventum. Infine i giovani studenti hanno potuto vedere le tracce dell’alluvione del 15 ottobre 2015, comprendendone la consistenza, ancora presenti in diversi punti della penisola di Cellarulo.
E’ importante, dopo le due escursioni del luglio scorso, questo ulteriore passo fatto dalla Sezione LIPU di Benevento teso a riportare l’attenzione su un’area naturalistica e archeologica di grande pregio come è quella di contrada di Cellarulo, abbracciata letteralmente dai fiumi Calore e Sabato. Qui, dopo la pregevole azione del Comitato “Giù le mani” che negli Anni ’90 è riuscito a fermare la costruzione di una strada che avrebbe snaturato l’area, fu progettato e realizzato il Parco Archeologico e del Verde di Cellarulo che oggi versa in uno stato di completo abbandono e che va rivitalizzato con attività ecocompatibili tipo quelle che ha realizzato in questi ultimi due mesi la LIPU che valorizzano e non compromettono la naturalità del sito.