L’inaugurazione della decima edizione del meeting “Le due culture” sarà un giorno da ricordare per Biogem, Ariano e tutta l’Irpinia. La visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, terzo capo di Stato italiano sul Tricolle nella storia della Repubblica, infatti, tiene a battesimo lo start dell’evento in un momento difficile per l’economia e la condizione sociale della provincia di Avellino e delle aree interne del Mezzogiorno, che registrano uno spopolamento del territorio, soprattutto da parte dei giovani, che non si era mai visto con questi numeri.
Sergio Mattarella è atterrato con l’elicottero sull’arena “Mennea” di Rione Martiri, ad accoglierlo il prefetto Maria Tirone e uno stuolo di alunni delle scuole di Ariano Irpino che, lungo la strada, lo hanno salutato con affetto. Poi in auto di corsa fino al Biogem, dove ad aspettarlo c’erano il governatore Vincenzo De Luca, il sindaco Domenico Gambacorta e il presidente dell’istituto di ricerca, Ortensio Zecchino.
Proprio a loro, nella seconda parte del suo discorso, Mattarella si è rivolto lasciando intendere, tra le righe, il suo sostegno per questa realtà e il suo territorio.
E proprio il centro di ricerche che sorge nell’area degli insediamenti produttivi di Camporeale può essere considerato a ragione una risposta per l’occupazione possibile e la fuga di cervelli che priva le nostre terre della risorsa più importante: quella umana e intellettuale. Come ha ricordato il presidente dell’istituto Ortensio Zecchino.
Ma il primo giorno de “Le due Culture”, quest’anno dedicato alla Cosmologia e alla continua ricerca dei limiti umani, è anche la data che suggella il protocollo d’intesa con la Scuola Normale Superiore di Pisa, rappresentata dal direttore Vincenzo Barone.
A seguire, si sono succeduti gli interventi del Governatore De Luca e del sindaco Gambacorta, che hanno preceduto le affascinanti lectio magistralis dello stesso Barone e di Remo Bodey dell’Università della California di Los Angeles, prima della chiusura del presidente Mattarella (i servizi tv realizzati sono nella sezione “video” della pagina Facebook di labtv).
