Salvo colpi di scena il “Biodigestore di Chianche” si farà. Lo scorso 24 luglio il Tar ha respinto il ricorso presentato da chi quell’impianto non lo vuole. In attesa della pronuncia da parte del Consiglio di Stato, ultimo grado di giudizio, la vicenda, che tanto fa discutere, si è spostata nelle stanze del Comune della vicina Torrioni. Davanti ad una folta platea un dibattito pubblico, dai toni moderati, ha visto protagonisti i sindaci della Valle del Sabato, esponenti politici, consorzi di produttori vitivinicoli e il coordinamento “No al biodigestore”. E proprio da Ranieri Popoli, portavoce del movimento, è giunto in modo netto e deciso il dissenso : “CI sono delle leggi e normative in materia che spiegano molto bene che questi tipi di impianti vanno collocati nelle aree industriali vicino agli assi viari e il sito scelto nel cuore del Greco di Tufo a Chianche va contro queste normative e contro il buon senso”.
Il tema della viabialità al centro del pensiero di Piero Mastroberardino, imprenditore e docente all’Università di Foggia: “Non c’è un collegamento adeguato e le ha uniche strade percorribili che sono accessibili a mezzi iper leggeri e nessun mezzo articolato riuscirebbe a fare un’attività”. Attraverso l’hashtag #nessunotocchilirpinia, Mastroberardino ha dato il via anche ad una campagna di sensabilizzazione sui social; realizzare l’impianto dedito allo smaltimento di rifiuti organici, per l’imprenditore irpino, significa uccidere l’area Docg del Greco di tufo: “nel momento in cui si verifico un aspetto distonico che può essere un automezzo che porta rifiuti organici, questo determina l’immediata dipartita di qualunque ambizione o velleità turistica di quest’aria”.
Perplessità alle quali ha risposto Carlo Grillo, sindaco di Chianche e da sempre favorevole alla costruzione del biodigestore: “L’impianto di biodigestione non emette e dunque parlare di inquinamento è un azzardo un po’ alto. I cittadini devono sapere che le loro bollette si potrebbero dimezzare con un ciclo virtuoso. Per quanto riguarda questa “carovana” dei camion stiamo dicendo delle sciochezze: un impianto di trattamento dimensionato per 30mila tonnellate non può raccoglierne 60mila”
Giuseppe De Mita, ex deputato e in passato tra gli autori di un’interrogazione parlamentare proprio sul “Biodigestore di Chianche, non ha usato mezzi termini nei confronti di Grillo: “Il sindaco di Chianche in qualche modo deve prendere atto di questa contrarietà e non puo’ andare controccorente al punto di realizzare una scelta che altera la vocazione di un territorio. Si riunissero tutti i sindaci della provincia di Avellino e individuino un altro sito che non è sensibile dal punto di vista naturalistico“. Il primo cittadino di Torrioni, Virgilio Donnarumma, promette battaglia: “Purtroppo le decisione prese dell’alto sono unilaterali, praticamente è stata una scelta calata dall’alto che stiamo cercando di osteggiare in tutti modi possibile ma democratici”. E in tal senso va segnalata la marcia che si terrà sabato 15 settembre: una manifestazione pubblica in Movimento che partirà alle ore 9 con mezzi agricoli dall’area industriale di Arcella- Prata P.U. per concludersi nei pressi dell’area “Ponte dei Santi” di Altavilla Irpina. Per altri mezzi, però, il viaggio potrebbe non finire qui.