(alca) – Volantini accusatori con nomi e foto di preti considerati peccatori ed sms contenenti ambigue avances inviati ad uomini sposati. Per questi episodi Don Enrico Russo è stato rimosso dal suo incarico di parroco della chiesa di Santa Maria Assunta in cielo, di Rione Valle. Ad inchiodare il sacerdote alle sue responsabilità sarebbero state le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza che hanno consentito l’identificazione della sua auto utilizzata per diffondere il materiale diffamatorio contro i suoi colleghi. Mentre è stata la segnalazione fatta in Curia da uno degli uomini che aveva ricevuto questi sms dal contenuto hot a far decidere il vescovo di Avellino, Mons. Artuto Aiello, di convocare i parroci diffamati per un confronto con lo stesso sacerdote corvo, poi allontanato da Avellino e destinato a Roma. Al suo posto Don Marcello Cannavale, proveniente da Rivottoli di Serino, che ha dichiarato di non sapere nulla di questa vicenda. Intanto, i motivi dell’avvicendamento, risalente a 3 mesi fa, sono diventati noti solo ieri. Nel quartiere i fedeli si dicono increduli, per loro Don Enrico è stato sempre un ottimo parroco.
E stamane è arrivata anche una prima risposta da parte del vescovo Aiello che ha pubblicato una breve nota sul sito internet della diocesi di Avellino.
“Si è diffusa oggi – si legge – la notizia di un sacerdote della nostra Diocesi allontanato “per motivi di salute”. La decisione cui il Vescovo è pervenuto risale al maggio scorso ed era finalizzata al bene della persona e della Chiesa. Attualmente il sacerdote in questione è in terapia fisica, psicologica e spirituale. Il Vescovo, riconoscendo che tantissimi sacerdoti svolgono in maniera eroica il loro ministero, invita tutti alla preghiera e alla conversione”.
Sulla vicenda, che si inserisce in un quadro molto più generale che investe i costumi della Chiesa e le devianze di alcuni suoi servitori, dice la sua Don Vitaliano Della Sala, parroco di Capocastello a Mercogliano: “È una tristezza registrare queste vicende, quando ci sono tanti sacerdoti che per tutta la vita s’impegnano per la gente, la parrocchia, i poveri, che di colpo ti fanno finire in un unico calderone. In ogni caso il vescovo Aiello ha gestito con grande determinazione la situazione, visto che due giorni dopo i fatti Don Enrico era stato già trasferito a Roma”. Infine un appello: “Fare chiarezza è sempre la cosa migliore, chi è a conoscenza di episodi del genere deve subito segnalarli ad un parroco di fiducia o alla Curia che certamente prenderanno i provvedimenti del caso”.
Di tutt’altro tenore, invece, la vicenda che da alcune settimane ha investito Don Florencio Cipca, attuale parroco della Chiesa dell’Annunziata e San Guglielmo a Mercogliano. Nei suoi confronti gossip e illazioni per una presunta liaison con una ragazza madre del posto che aveva avuto alcuni incarichi in Oratorio. Per Don Florencio, che tra un mese lascerà la cittadina del Partenio per andare a ricoprire lo stesso incarico in un’altra parrocchia irpina, si tratta solo di gelosie e invidie tra parrocchiani. E dopo l’appello lanciato dall’altare durante la messa, chiarisce i fatti anche dai microfoni di LabTv: “Si tratta solo di chiacchiere alimentate da invidie e gelosie e probabilmente derivanti dalle mansioni affidate ad alcuni giovani piuttosto che ad altri. Con la ragazza che con me viene messa al centro di queste chiacchiere non c’è stato mai niente, ma qualcuno ha voluto alimentare questi pettegolezzi. Dopo due anni di lavoro proficuo a Mercogliano non vorrei lasciare con questo alone che va a macchiare la mia condotta. Sono pronto a un confronto con chi ha messo in giro queste voci”. Intanto, però, la stragrande maggioranza dei fedeli ha già dimostrato di essere dalla sua parte, annunciando di voler organizzare una manifestazione con il trasferimento del prete rumeno entrato ormai nei cuori dei mercoglianesi.