Rabbia e desolazione. Sono le sensazioni che in queste ore pervadono gli abitanti di Fragneto Monforte e di Casalduni, i due paesi delle colline beneventane dove sorge lo stir cui ignoti hanno ancora una volta appiccato il fuoco nella notte tra mercoledi e giovedi. Il puzzo che si leva dalle ecoballe bruciate è davvero irrespirabile e per chi vive da quelle parti il livello di sopportazione è giunto ben oltre il livello di guardia. Gente che vive li e lavora li, gente che ha terra da coltivare e produce in mezzo ai miasmi. E la salute è a rischio specie se gli incendi si ripetono a ritmo preoccupante. La spavalderia degi incendiari si è spinta a tentare un nuovo blitz nel corso della notte scorsa, come ha rivelato lo stesso presidente Ricci, segno che alle organizzazioni criminali, quasi certamente alle spalle di questi episodi, vogliono neutralizzare una volta e per tutte gli impianti di tritovagliatura a vantaggio dei loro traffici illeciti. Una situazione che supera i livelli di guardia e genera nervosismo. Il sindaco di Fragneto Monforte Raffaele Caputo è stato protagonista di una furibonda lite con Ricci e Solano tirandosi appresso il risentimento dei tanti presenti all’incontro. Caputo ha contestato l’assioma dell’autocombustione, francamente risibile, ma non si è limitato a questo accusando Samte di una sorta di culpa in vigilando attirandosi la promessa di querela dalla controparte. Ha poi giubilato l’impianto che a suo avviso e forse non solo a suo avviso andrebbe chiuso e liquidato. Caputo unj autentico fiume in piena.
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