Mastella chiude il ponte San Nicola. Notizia che il sindaco ha reso noto attraverso fb dopo il sopralluogo tecnico dell’Ingegner Perlingieri che in meno di due ore ha effettuato il monitoraggio, analizzato lo stato dell’arte del ponte e stilato un rapporto così dettagliato da indurre il sindaco alla decisione drastica della ineluttabilità della chiusura. Ora, il sindaco, ovviamente, ha piena facoltà di disporre come crede e tuttavia si è passati, nel giro di tre giorni, dalla calma piatta dello stato di salute di una infrastruttura vecchia e in perenne stato di lavoro in corso, di cui si conoscevano le criticità ma di cui non si prevedeva alcuna misura interdittiva, alla assoluta improcrastinabilità della chiusura. Un volo pindarico che sconcerta e di certo allarma. Allarma, perchè una decisione del genere innnesca il dubbio che sino ad ora in tantissimi abbiano rischiato la propria pelle fidando sul fatto che il ponte fosse aperto per scienza e coscienza delle istituzioni e così non sarebbe. Sconcerta, perchè la decisione di monitorare il ponte, così come altre strutture, è scaturita dalla tragedia di Genova e non da uno studio accurato delle infrastrutture “ex ante” e questo per certi aspetti indigna perchè rimanda alla tradizione italica di provvedere solo dopo il verificarsi di una tragedia. 
Mastella si schermisce dietro un eccesso di prudenza e si pone al riparo da possibili spiacevolissime conseguenze; un modus operandi che è la cifra del suo agire amministrativo, sempre accorto ad evitare sovraesposizioni che possano metterlo in una condizione di difficoltà da cui tende sempre a stare lontano per un pregresso che di certo lo condiziona. Tutto questo porta dritto ad una sorta di approssimazione che non contribuisce a rasserenare il clima ma che induce ad uno stato di eccitazione continuo e alla continua rincorsa dell’esenzione di responsabilità.
