Nomina del direttore generale dell’Ato Rifiuti di Avellino, domani la riunione del consiglio d’ambito che dovrebbe sciogliere ogni riserva e nominare il dirigente. In lizza ci sono 14 professionisti che hanno partecipato al bando di concorso e sono risultati idonei per requisiti e formalizzazione della domanda. Tra questi quattro irpini che sembrano avere maggiori possibilità. Si tratta di Annarosa Barbati, dirigente di IrpiniAmbiente, Carmelo Lomazzo, funzionario dell’Arpac, Donato Madaro, ex presidente dell’Alto Calore, e Liliana Monaco, direttore tecnico e amministrativo della Samte srl, società in house della Provincia di Benevento per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani.
Da giorni, però, sulla decisione a cui sono chiamati i membri del Consiglio d’Ambito, si sono scatenate non poche polemiche, tutte relative alla troppo elevata autonomia di giudizio di fronte a curriculum che andrebbero inquadrati in una graduatoria di merito per punteggio. L’avviso di selezione, però, non conteneva questo criterio di valutazione, trattandosi di una scelta discrezionale e fiduciaria. Modus operandi che tradotto, per il sistema che purtroppo ancora vige in Irpinia, significa per l’organo chiamato a decidere avere mani libere per una nomina politica. Bypassando, magari, evidenti competenze ed esperienze maggiori dell’uno piuttosto che dell’altro candidato.
Sull’opportunità di trovare la quadra su un tecnico capace, però, un’indicazione autorevole è venuta dal vice governatore della Regione Campania, nonché assessore all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola. Il numero due di Palazzo Santa Lucia. dopo aver bacchettato gli amministratori coinvolti sui ritardi accumulati, li ha invitati a scegliere “la migliore figura tecnica, senza influenze politiche, che faccia funzionare il ciclo dei rifiuti”. Ora l’auspicio è che l’invito venga raccolto.