C’è un tempo per ogni cosa, e questo sembra essere il momento degli Sprar e dei CAS,che a vario titolo finiscono sotto la lente d’ingrandimento della magistratura, in riferimento all’inchiesta che ha coinvolto i centri Damasco, ma anche dell’opinione pubblica e degli organi d’informazione. La storia stavolta non riguarda uno Sprar sequestrato o sotto inchiesta, ma un CAS (Centri d’accoglienza straordinaria) che è stato improvvisamente e inspiegabilmente evacuato pur restando regolarmente aperto.E’ il Cas Luanfra di Santa Maria a Toro, frazione di San Nicola Manfredi nel beneventano,i cui ospiti, 50 migranti sono stati smistati in altre strutture della provincia.La motivazione? I responsabili del centro dicono che la Prefettura ha disposto l’allontanamento dei migranti dal centro Luanfra per motivi precauzionali…ma precauzionali perchè e per chi?Si chiede ancora Lina Zeolla responsabile del CAS.” I ragazzi ospitati nel centro si trovavano benissimo, si erano integrati, lavoravano, studiavano, alcuni di loro si erano fidanzati con ragazze della zona” racconta la responsabile non nascondendo un velo di emozione negli occhi. “Mi chiamavano mamma Lina, ho ascoltato le loro storie abbracciandone molto spesso il dolore, la solitudine. Questi ragazzi sono stati accolti con rispetto, e abbiamo fatto tutto il possibile per dare loro una seconda possibilità di vita, facendoli integrare nel piccolo comune.La struttura è stata adeguata alle loro necessità nel pieno rispetto delle regole”. Lina racconta che il costo per il sostentamento di ogni migrante nella struttura era di 25,99 euro a fronte dei 34 euro richiesti da altre strutture.Insomma tutto in regola, tutto perfetto, ma allora perchè queste 50 persone sono state trasferite in altri centri? La risposta potrebbe risiedere in un’unica spiegazione, il ridimensionamento dei centri per “alleggerire” il territorio sannita, ma a quanto pare questa motivazione non è coerente con le direttive del Palazzo di Governo, visto che gli stessi migranti sono stati accorpati ad altri centri sempre nel beneventano. Tirando le somme pare che il CAS Luanfra sia stato svuotato “per eccesso di accoglienza”.