Nel limitarsi a copiare e incollare le indagini di Cittadinanza Attiva del 2015 dopo aver effettuato la ricerca su Google, (poteva almeno sforzarsi a trovare i dati del 2017) l’Assessore ci racconta che la media nazionale mensile per un asilo nido è di circa 300 euro a bambino, un dato che assolverebbe la nostra citta che si attesta al di sotto di questa media.
Viene omesso dal solerte Assessore però che la media nazionale viene evidentemente alterata dalle città del nord con il picco del Trentino di circa 475 euro mensili, città e regioni dove il costo della vita è più alto ma più alto è anche il reddito medio delle famiglie chi vi abitano.
Viene sempre omesso che Benevento è la citta con le tariffe più alte in Campania, tra le città con tariffe più alte al Sud, più alte di città come Roma o Napoli, quest’ultima con le rette più basse nella nostra Regione sebbene avesse le Casse pignorate dallo Stato.
Eppure gli adeguamenti alla normativa di legge ovvero di applicare le tariffe in base al calcolo Isee e non al semplice reddito , cui fa riferimento l’Assessore, vengono effettuati in tutte le città del sud ma nonostante questo Benevento si attesta sempre tra le prime città in classifica al Meridione ad aver applicato uno dei tassi di aumento maggiore.
Peccato che però all’aumento delle tariffe, che ci attesta ai livelli di una città del centro nord corrispondono livelli di reddito pro – capite per famiglia molto bassi e proprio questo fattore dovrebbe attivare i nostri amministratori ad essere vicini alle esigenze di famiglie che fanno sacrifici e sforzi pur non arrivando a sostenere queste spese, anziché continuare a ribadire la solita litania che ci propinano da più di due anni.
La verità dell’aumento delle tariffe, che l’Assessore Del Prete nega spudoratamente, probabilmente è da ricercare nello spostamento in altra struttura, quella di Pacevecchia, che ha costi evidentemente maggiori, nel voler migliorare quindi il servizio rendendolo però altamente selettivo e creando un evidente impedimento alla frequentazione per le famiglie più povere.
La comparazione con il privato sussiste, in quanto sempre secondo le statistiche cui si fa riferimento, gli asili nido privati hanno una media di costi maggiore, anche se non di molto a quelli comunali, molte volte perchè hanno orari di frequentazione più ampi e offrono maggiori servizi.
E dalle parole dello stesso Assessore si evince esattamente, che il Comune di Benevento ha ritenuto di potenziare il proprio servizio con l’apertura di Pacevecchia e l’affidamento a privati dell’asilo di Via Firenze a costi molto bassi. Nel farlo non ha previsto un serio sostegno alle famiglie in difficoltà impedendo infine di offrire stesse opportunità a tutti, operando una terribile differenziazione tra il servizio di eccellenza per I ricchi e il servizio a ribasso per I più indigenti.
Peccato, dover ricordare all’Assessore Del Prete, che vanta nel suo pedigree addirittura appartenenze di sinistra, che il pubblico nel garantire il miglior e più efficiente ed efficace servizio possibile debba ricordarsi di non lasciare nessuno per strada e di garantire un buon servizio non soltanto a chi può permetterselo, ma dare un sostegno ed un aiuto soprattutto a chi non ce la fa.
La scelta di fare dell’asilo di Pacevecchia un esempio di efficacia e di eccellenza, appannaggio dei ricchi e dell’asilo di Via Firenze, messo al bando il 10 luglio per concessione a privati, accessibile ai piú modesti rispecchia molto bene la visione politica classista di questa amministrazione.
Il bando in questione parla di un servizio per 30 bambini che saranno seguiti da due puericultrici a differenza delle precedenti otto.
Ancora più insopportabile pensare che il Sindaco Mastella all’inaugurazione dell’Asilo nido di Pacevecchia ha esortato le giovani coppie a far più figli nel mentre aumentava le tariffe e differenziava I servizi, appannaggio di ricchi e poveri.
Troppo semplice amministrare la città, offrendo servizi bellissimi per i ricchi e relegare i più indigenti a servizi in comparazione più scadenti.
La difficoltà e il compito di un amministratore dovrebbe essere quello di dare stesse opportunità a tutti non di salire in cattedra ed autocompiacersi ed autolegiarsi sul come si è bravi ad offrire dati e statistiche.
Gli amministratori sono eletti per provare a fare gli interessi dei cittadini e non di certo per andare a fare i ragionieri contabili e se non si è capaci di farlo perchè non esiste alcuna volontà di assumersi delle responsabilità allora bisogna dimettersi e lasciare ad altri il compito di amministrare.
La scusa del dissesto, che questa amministrazione ha voluto a tutti i costi del resto sapendo cosa avesse determinato, è diventata insopportabile dinanzi ad un aggravamento delle condizioni di vita dei cittadini. La legge deve essere strumento di affermazione dei diritti e non strumento di limitazione degli stessi.
Utilizzate la Costituzione come bussola del vostro amministrare!
Abbiate rispetto di chi fa sacrifici per vivere e se non avete la volontà di fare scelte coraggiose amministrando allora fatevi da parte”.