Cosa hanno in comune l’ex conigliera e il centro disabili del Rione Libertà? In primis si può dire che entrambi siano chiusi. La villetta a contrada San Chirico in attesa che si dipani l’iter che conduca all’assegnazione a qualche cooperativa, Esculapio da Marano di Napoli o il Melograno di Moretti, tanto per fare qualche nome; il centro per disabili, che neppure la volontà di Don Nicola De Blasio di accollarsi le spese pregresse da corrispondere al Comune ha evitato che chiudesse. In mezzo a tutto questo mare magno di interessi nascosti e mezze verità emerse c’è la disperazione delle famiglie e il futuro delle persone che in quel luogo avevano trovato un motivo in più di speranza, insieme a chi ci lavorava. Il centro è chiuso e lunedì è prevista una manifestazione a Palazzo Mosti per chiedere un ulteriore sforzo alle istituzioni. Il pessimismo regna sovrano e tutti i protagonisti di questa vicenda hanno scelto la via del silenzio. Tace anche la Caritas e tacciono i diretti responsabili del centro, tace il Comune. E allora sorge davvero spontaneo pensare che sulle sorti di questi infelici ci siano interessi forti, lotte carsiche di potere, ritorsioni. E parecchio denaro. Corona, Altrabenevento per capirci, parla di possibili 3000 arrivi nel Sannio di migranti e che la Prefettura dovrà selezionare, o lo avrebbe già fatto, spazi tali da accoglierli. La domanda è: c’è relazione tra le due cose oppure no? Nel frattempo ci aggiorniamo a lunedì.
