“Spiace molto dover rispondere alle lamentele di alcuni genitori di bimbi iscritti all’Asilo Nido Comunale, puntualizzando alcune inesattezze riportate nella nota inviata ieri alla stampa. Nell’incontro avuto con me e con il Dirigente del Settore, Alessandro Verdicchio, fu descritta con chiarezza la motivazione che aveva spinto questa l’Amministrazione Comunale a variare la modalità di calcolo delle rette dovute per le iscrizioni all’Asilo Nido Comunale. In realtà, non è stato applicato alcun aumento alle tariffe del servizio, ma, di fatto, applicando la normativa che prevede il calcolo delle quote d’iscrizione in base all’ISEE e non più in base al semplice reddito, le singole quote hanno subito la variazione contestata. Nel corso del primo incontro con una rappresentanza dei 10 genitori dei cosiddetti “divezzi”, cioè dei bambini che hanno superato il primo anno di frequenza all’Asilo, l’impegno assunto da me e dal Dirigente Verdicchio era stato quello di intervenire, per quanto possibile, su una riduzione delle rette dei bambini già frequentanti l’Asilo Nido Comunale. Impegno che è stato pienamente rispettato, come sanno gli stessi genitori con i quali ho mantenuto personalmente i contatti attraverso una chat telefonica ai quali era stata già data la disponibilità di un nuovo incontro (ben prima che fosse inviata la loro nota alla stampa!). Purtroppo, le condizioni tecniche per una riduzione superiore al 20%, per i soli bambini già frequentanti, non ci sono state. La normativa impone il rispetto di parametri ben precisi per la gestione dei cosiddetti “servizi a domanda individuale”, tra i quali rientrano a pieno titolo i servizi scolastici (asili nido comunali, trasporto e ristorazione). Inoltre, per una disposizione ministeriale del 1994, nel caso specifico di un Comune in dissesto finanziario, la copertura dei costi complessivi di tali servizi non deve risultare inferiore al 36%, applicando la disciplina dell’indicatore di situazione economica equivalente del nucleo familiare. Il costo medio nazionale degli asili nido comunali è di poco superiore ai 300,00 euro al mese e da sempre l’asilo nido comunale è stato più costoso di quello privato, per una lunga serie di ragioni facili da immaginare.
L’Osservatorio nazionale prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ogni anno fornisce un quadro nazionale delle spese sostenute dalle famiglie italiane in merito ai servizi pubblici locali (asili nido, acqua, rifiuti, trasporti pubblici) conclude: tariffe elevate, pochi posti, lunghe liste d’attesa. http://www.a1life.it/2015/09/quanto-costano-gli-asili-nido/
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Non si tratta dunque di cattiva volontà politica, né di cattiva gestione amministrativa, anzi! In qualità di Assessore all’Istruzione ho lavorato sin dall’inizio del mio mandato per potenziare questo fondamentale servizio socio-educativo. In tutto il mondo, le ricerche sul childcare, cioè sui servizi per l’infanzia, sono in atto da tempo, ed i risultati ribadiscono l’importanza dell’investimento educativo nei primi anni di vita. I bambini che frequentano nidi di qualità hanno maggiori possibilità di affermarsi nella vita sia dal punto di vista degli apprendimenti culturali, e quindi scolastici, sia dal punto di vista del successo individuale. Più bravi a scuola, più socievoli, più autonomi. Dunque, lavorare sull’educazione della prima infanzia vuol dire investire sul capitale umano fondamentale per la sopravvivenza della nostra comunità.
Grazie al supporto tecnico-amministrativo del Dirigente Verdicchio, a quello del Settore Lavori Pubblici ed in piena sintonia con l’impegno che il Sindaco Mastella profonde ogni giorno per la crescita della Città, dal prossimo settembre, il Comune di Benevento sarà in grado di ampliare l’offerta degli Asili Nido Comunali con due strutture funzionanti: una, quella di Pacevecchia, nell’asilo nido “Mario Zerella”, e l’altra, quella di Via Firenze, dell’asilo “Carlotta Nobile”. C’è tuttavia un problema di personale, dunque, uno funzionerà con le puericultrici comunali, l’altro con personale esterno. Entrambe, in quanto strutture pubbliche soggette a continui controlli di qualità, accoglieranno, rispettivamente, trenta bambini e lavoreranno per migliorare il servizio educativo. Gli asili nido comunali hanno il vantaggio di avvalersi di puericultrici preparate e motivate a svolgere il loro ruolo di prime educatrici, di essere sottoposti a controlli igienico-sanitari frequenti e di dover tutelare l’immagine della Città. Per il prossimo anno sono già in programma attività di formazione e aggiornamento per il personale educativo, affiancamento di giovani tirocinanti universitarie, percorsi educativi innovativi e progetti speciali per l’infanzia.
L’impegno al potenziamento ed al miglioramento dei servizi scolastici (asili, trasporto, mensa) ha portato anche alla loro informatizzazione – dal prossimo anno iscrizioni e pagamenti delle rette saranno possibili anche on line -, nonché alla risoluzione del problema mensa, su cui attendiamo la definitiva sentenza del Consiglio di Stato, discussa lo scorso 5 luglio e che servirà solo a mettere la parola “fine” ad un percorso molto travagliato, ma ormai pienamente normalizzato.
Comprendo perfettamente le ragioni dei genitori che contestano l’aumento delle rette, ma, come ho provato più volte a ribadire, se c’è un impedimento burocratico a certe operazioni, per quanto sensibile ed attenta a certe questioni, la parte politica può fare ben poco.
Riguardo poi la questione della comparazione delle rette comunali con quelle dei privati, va chiarito che il Comune non può e non deve competere con i privati, ma deve adoperarsi per garantire servizi di qualità, rispettando tutte le condizioni imposte dalla legge. In taluni casi di particolare indigenza, il Settore dei Servizi Sociali provvede poi alla distribuzione di vouchers che contribuiscono a sostenere la spesa delle rette.
In definitiva, tutto può essere migliorato, ma quando si parte da un Comune in dissesto, non è facile garantire certi servizi, che restano comunque “a domanda individuale”. Devo altresì ribadire che gran parte delle cose dette in questa nota erano state ripetute in più di un’occasione ai genitori dei dieci bambini già iscritti, con i quali, ho sperato di poter stabilire una relazione costruttiva, utile a migliorare non soltanto la questione delle rette, ma, anche e soprattutto, funzionale al rafforzamento del percorso educativo offerto dai due Asili Nido Comunali.
Nessuna richiesta di “conferma d’iscrizione” pregiudica la loro volontà di trasferire i loro bambini nella nuova sede di Pacevecchia, di lasciarli in quella di Via Firenze o di affidarli, eventualmente, ad una struttura privata. Ciò che si è provveduto a tutelare, in primis, è stato il loro diritto alla continuità educativa, con le stesse puericultrici, tanto è vero che il bando d’iscrizione per il nuovo anno ha considerato l’apertura per soli 5 posti per il reparto divezzi (tolti i 10 già occupati). Inutile dire che il numero delle richieste d’iscrizione, oggi prorogato al prossimo 15 luglio, ha già superato le aspettative e che, di solito (dal momento che i bambini nascono anche nei mesi successivi la scadenza d’iscrizione…) le richieste di ammissione all’asilo nido giungono ben oltre l’inizio dell’anno scolastico, alcuni, addirittura, richiedono l’iscrizione ancora prima del lieto evento!”