Ieri il sindaco di Benevento, Clemente Mastella ha partecipato alla tappa del Festival dell’Impegno Civile organizzata dall’associazione Libera dinanzi ai cancelli dell’ex cementificio Ciotta nella zona industriale Olivola, ma neppure in questa occasione ha chiarito perché non vuole utilizzare quel bene confiscato alla camorra che aveva chiesto per trasferire l’ASIA. Continua a sostenere che l’amministrazione non ha i soldi per pagare i danni procurati dai vandali. A maggio scorso la vice sindaco Serluca con l’aiuto della solita stampa di regime, aveva fatto intendere che quegli immobili erano stati gravemente danneggiati dalla camorra o da soggetti comunque interessati ad impedirne l’uso. Dimostrammo che in realtà non c’è stata alcuna devastazione e che i danni erano limitati alle parti dove erano collocate le attrezzature in ferro (silos, nastri per il trasporto di inerti, scale) rimosse da una ditta autorizzata. Segnalammo pure che il Comune avrebbe potuto fare i lavori di ripristino delle parti danneggiate utilizzando parte dei tre milioni di euro derivanti da un residuo del PIU’ Europa.
Ieri il Procuratore Capo Aldo Policastro, che in genere non parla in politichese, ha dato atto al sindaco di aver chiesto al Prefetto un “tavolo di confronto” dopo un iniziale sbandamento (evidentemente si riferiva alle prime infelici dichiarazioni sulla “mafia che vince a Benevento”) e poi ha aggiunto, mostrando la palazzina ad uffici ancora intatta confiscata a Ciotta, che almeno quella il Comune la potrebbe utilizzare. Ma il sindaco non ha commentato.
Ad aprile 2017 l’Agenzia per i Beni Confiscati aveva chiesto al Comune di far pervenire entro la fine di Giugno 2017 una manifestazione di interesse per l’assegnazione di quel bene ma Mastella non rispose e nello stesso periodo l’ASIA (partecipata al 100% dal Comune) prese in fitto un’altra area industriale a Ponte Valentino per la trasferenza dei rifiuti. Ad ottobre 2017, tramontata dopo le critiche di Altrabenevento l’uso di quell’area, il Comune ha fatto la delibera per chiedere l’assegnazione dei beni ex Ciotta che possono ospitare tutti i servizi ASIA e risparmiare sui fitti pagati per la sede di Ponticelli e quella amministrativa di via delle Puglie. A febbraio scorso il Consiglio Comunale ha approvato il Documento Unico di Programmazione nel quale si legge chiaramente che l’Ente vuole da subito utilizzare almeno la Palazzina ex Ciotta per trasferire gli uffici mentre le attività di via Ponticelli sarebbero state trasferite nel capannone ex Laser.
Dopo la presunta “devastazione” dei beni confiscati, l’ASIA ha trasferito nel capannone Laser solo un parte delle attività connesse al ciclo dei rifiuti e quindi continua a pagare ancora il fitto per la sede di via Ponticelli. Anche gli uffici sono rimasti in via delle Puglie e l’ASIA paga il fitto nonostante la palazzina ad uffici ex Ciotta sia integra ed utilizzabile. Perché mai? E perché il sindaco ha continuato anche ieri a sostenere che in quello stabilimento sono entrati i vandali per danneggiare?
Naturalmente è inutile sperare che la stampa di regime normalmente abituata ad amplificare solo le dichiarazioni di Mastella, possa solo permettersi di fargli qualche domanda almeno per capire in parte questo strano mistero.