Una fotografia che restituisce una realtà amara per l’Irpinia emerge dal rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente.Il Dossier infatti mette in evidenza le molteplici infrazioni in fatto di ambiente, che passa dai rifiuti all’abuso edilizio. Avellino e il suo interland detengono il primato di illegalità del 2017, dove impera l’illecito nelle costruzioni dettato dalla criminalità organizzata. I numeri parlano chiaro e non lasciano spazio a smentite, 248 infrazioni , il 6,5% del totale nazionale, da qui 405 denunce penali e 33 chiusure di cantieri.La maglia nera riguarda anche l’ illegalità nel ciclo dei rifiuti, che in numeri si traduce in 136 violazioni, 24 sequestri e 117 denunce. Secondo Legambiente il fatturato dell’ecomafia frutta 14,1 miliardi di euro in un anno. Una brutta immagine per il territorio irpino, che di contro vanta eccellenze nell’agroalimentare e artigianato, ma si macchia degli illeciti legati al cemento selvaggio.Fortunatamente il dato positivo emerge dal lavoro fattivo delle autorità giudiziarie in fatto di sequestri di cantieri illeciti e denunce per reati ambientali, unico passo verso il ripristino della legalità territoriale.