Protestano pacificamente da qualche giorno,alcuni migranti che dai centri Damasco del consorzio Maleventum, sono stati smistati in altre strutture campane, dopo la chiusura . Si tratta di 146 persone che ospitate presso i centri d’accoglienza di Castelvenere e Montesarchio, sono state poi trasferite in altre strutture in seguito alla bufera giudiziaria abbattutasi sull’organizzazione del Consorzio e che si è conclusa con 5 ordinanze di custodia cautelare con arresti domiciliari e ben 36 persone indagate. Tra gli arrestati l’imprenditore Paolo Di Donato. La vicenda, ha di riflesso richiesto la riorganizzazione delle strutture e quindi la Prefettura di Benevento coordinata dalla Questura, ha disposto un’operazione di trasferimento di tutti gli immigrati , in 31 strutture della regione.Il problema è che molti degli ospiti non hanno gradito le nuove disposizioni, attivando così una pacifica manifestazione ritornando a Castelvenere per un sit in in cui rivendicano il desiderio di poter rimanere nel comune telesino. La polizia è intervenuta nel tentativo di far rientrare la protesta, ma i migranti non demordono. Al disagio degli ospiti delle strutture, si aggiunge anche la preoccupazione dei dipendenti in servizio nei centri, rimasti senza lavoro e con stipendi arretrati ancora da percepire. L’esodo forzato riguarda circa 500 stranieri, questa mattina è toccato a quelli ospitati a Cautano e Airola. I trasferimenti dei migranti dai centri Damasco continueranno per garantire una migliore vivibilità alle persone, anche se molte di queste,come nel caso di Castelvenere andranno via con rammarico, dopo aver ricominciato una nuova vita su questo territorio. Per loro la cosidetta “via di Damasco” è l’unica speranza e risiede nella decisione della Prefettura, che sollecitata da alcuni sindaci potrebbe rivedere i trasferimenti.