Il Consorzio di Tutela dei Vini d’Irpinia scende in campo al fianco dei comuni della Valle del Sabato nella battaglia contro l’installazione a Chianche di un biodigestore per il trattamento di rifiuti solidi urbani organici. “L’area Docg del Greco di Tufo va tutelata in tutti i modi e non può essere messa a rischio da nuovi investimenti che mal si conciliano con un territorio che fa del patrimonio naturalistico e ambientale il suo principale punto di forza”, precisa il presidente Stefano Di Marzo.
Nelle settimane scorse i Comuni e le Associazioni per la tutela della Valle del Sabato hanno dato vita ad un Comitato unitario nato per contrastare, anche sul piano legale, la decisione emersa dalla recente delibera della giunta regionale.
“Non è difficile immaginare quelli che possono essere gli effetti negativi per il settore primario. La nostra provincia – continua Di Marzo – non può permettersi il lusso di mettere a rischio uno dei settori di riferimento della nostra economia. I vini irpini sono riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo anche per il connubio vincente che li lega ad un territorio che resta in buona parte incontaminato”.
L’articolo 1 della legge 12 dicembre 2016 n. 238 riconosce al vino il valore di “Patrimonio culturale nazionale”. “Il vino, prodotto della vite, la vite e i territori viticoli, quali frutto del lavoro, dell’insieme delle competenze, delle conoscenze, delle pratiche e delle tradizioni, costituiscono – si legge nel testo dell’articolo – un patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale”.
L’indissolubile legame tra vino e territorio è diventato, nel corso degli anni, un brand vincente, un prestigioso biglietto da visita dell’Irpinia. “E’ un valore aggiunto che non può essere messo in discussione, in linea del resto con quanto previsto dal testo unico. Come imprenditori, in tutte le fiere e gli appuntamenti di settore ai quali prendiamo parte, promuoviamo anche l’Irpinia, questo straordinario e suggestivo angolo di Campania che non può essere in alcun modo intaccato da scelte e decisioni incomprensibili. Il Consorzio di Tutela – rimarca Di Marzo – ha un ruolo attivo di sentinella delle aree di produzione doc e docg, anche per questo abbiamo deciso di dare il nostro contributo in questa battaglia”.
I Comuni di Torrioni, Altavilla Irpina, Petruro Irpino, Ceppaloni, Tufo e Santa Paolina hanno presentato ricorso al Tar della Campania contro la Regione Campania e il Comune di Chianche per chiedere l’annullamento, previa sospensione, della delibera relativa alla programmazione di interventi di realizzazione di impianti per il trattamento della frazione organica a valere sulle risorse Fsc 201/2020. Il pronunciamento è atteso per i primi giorni di luglio.
“Come Consorzio di Tutela – conclude Di Marzo – non possiamo non essere al fianco di chi è impegnato in prima linea nella tutela e nella salvaguardia del nostro territorio. E’ una battaglia importante, che richiede il sostegno di tutti. Noi ci siamo ed intendiamo fare tutto il possibile per fermare una decisione ulteriormente penalizzante per l’intera Valle del Sabato”.