“I diversi volti della solitudine nell’arte e nella letteratura”. È questa la traccia più scelta della prima prova della Maturità 2018, svolta dal 22,1% delle studentesse e degli studenti. Segue l’analisi del testo di un brano del romanzo ‘Il giardino dei Finzi-Contini’ di Giorgio Bassani, preferita dal 18,5% dei maturandi. Lo rende noto il Miur precisando che i dati derivano da un’indagine campionaria rappresentativa a livello nazionale
Il 16,8% ha scelto l’ambito socio-economico, con la traccia ‘La creatività è la straordinaria dote – squisitamente umana – di immaginare; risultato di una formula complessa, frutto del talento e del caso’. Il 14,8% ha svolto il tema di ordine generale sul principio dell’eguaglianza formale e sostanziale nella Costituzione. Il 13,7% si è orientato verso l’ambito tecnico-scientifico, con la traccia sul dibattito bioetico sulla clonazione.
La traccia di ambito storico-politico su ‘Masse e propaganda’ è stata scelta dal 13% dei ragazzi. Infine, l’1,1% dei maturandi ha svolto il tema storico, che proponeva di analizzare l’argomento della cooperazione internazionale partendo da un brano tratto da un discorso di Aldo Moro e da un brano dedicato ad Alcide De Gasperi.
La traccia di ambito artistico-letterario, quella sulla solitudine, è stata la più gettonata nei Licei: l’ha scelta il 30,4% dei candidati. Il tema di ordine generale è stato il preferito, invece, negli Istituti tecnici e nei Professionali: l’ha scelto il 21,3% degli studenti nel primo caso e il 22,6% nel secondo. I dati derivano da un’indagine campionaria rappresentativa a livello nazionale.
PEDIATRA BOCCIA TRACCIA SOLITUDINE – “Bene le tracce della maturità sull’uguaglianza e sulla Costituzione perché danno un segnale importante su quali sono i valori fondamentali della nostra società e aiutano i ragazzi a riflettere. Sbagliata invece quella sulla solitudine che torna periodicamente ma, in adolescenti che hanno bisogno di aggregarsi e stare insieme, va nella direzione opposta esaltando aspetti negativi”, è il giudizio del pediatra Italo Farnetani, professore ordinario alla Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta. “Secondo l’Oms l’adolescenza propriamente detta va dai 16 ai 19 anni dopo c’è la post adolescenza tardiva che arriva fino ai 25 anni – spiega all’Adnkronos Salute il pediatra – Solo dopo quest’età si può parlare di maturità intellettuale del ragazzo; quindi già l’esame di maturità non va inteso come ‘prova di maturità’ ma come una riflessione finale che sancisce la conclusione di un percorso di studi”. “In questa logica la traccia sulla Costituzione è davvero riuscita per richiamo i valori identificativi a cui anche i ragazzi devono ispirarsi, l’unità e l’uguaglianza – osserva Farnetani – Il giovane (16-18 anni) è in una fase formativa e ha un visione utopica della realtà, vede tutto bianco o tutto nero. Farlo riflettere su temi fondanti e importanti l’aiuta a crescere”. Farnetani è invece “contrario alla traccia sulla solitudine perché in una prova di maturità è sbagliato esaltarla. L’adolescente è in un fase delicata in cui non deve stare solo ma ha bisogno di identificarsi con un gruppo – ricorda il pediatra – E’ il periodo in cui si cementano le amicizie e iniziano i primi amori – aggiunge – ci sono tanti cambiamenti, anche fisici, e c’è molta turbolenza. Non hanno bisogno di ragionare sulla solitudine e inserire il tema in una traccia d’esame è connotare questo sentimento, negativo, come positivo – conclude – quando invece un ragazzo non dovrebbe mai sentirsi solo”.