Con la Celebrazione Eucaristica di domani presieduta da S. Ecc.za mons. Felice Accrocca, chiude a San Pasquale, l’Anno Pastorale 2018 della Caritas diocesana di Benevento. La scelta del giorno di Sant’Antonio è significativa poiché il santo portoghese ha testimoniato nella sua vita la vicinanza agli ultimi, agli emarginati, a coloro che sono considerati gli scarti della società, incarnando le opere di Misericordia. E’ un segnale della Chiesa e della Caritas in modo particolare in totale controtendenza al dilagare xenofobo dei giorni nostri, elevato a regola politica anche nel nostro Paese. Aprire le porte agli ultimi e ridurre a frugalità anche la vita clericale. E’ la ratio del mandato episcopale di Sua Ecellenza Felice Accrocca, che proprio oggi chiude il biennio alla guida della Metropolia beneventana.
Era il 12 giugno del 2016 quando Papa Francesco decise che a Benevento dovesse arrivare proprio Accrocca da Priverno, elevato alla tiara vescovile nel febbraio di due anni fa. Il vescovo originario di Cori e il suo rapporto con la Curia diocesana. L’esigenza di una rinnovamento delle gerarchie e le resistenze dell’apparato non hanno contribuito a rendere l’azione snella come forse si prevedeva. Accrocca ha portato una ventata di novità, ha avvicendato il Vicariato Generale, da Cristino, a Iampietro, avviato una profonda verifica dei conti interni alla Diocesi dando la stura ad una stagione di austerity non più rinviabile. E tuttavia, è sotto il profilo dell’empatia che Felice Accrocca ha subito stabilito un rapporto di cordialità. Con la stampa, la cui disponibilità è essenziale per avvicinare le Sacre Stanze, atavicanente inviolabili, e con le altre istituzioni, il rapporto con le quali Accrocca ha saputo impostare nel segno della partecipazione e del comune impegno. Venuto per svecchiare la nomenklatura e per frenare qualche eccesso di appetiti, l’Arcivescovo è solo agli inizi della sua missione. Non avrà sempre il vento in poppa ma ha il tempo dalla sua ed è certo un buon viatico.