La decisione del Comune di Benevento di non volere farsi carico dell’acquisizione al proprio patrimonio dei beni confiscati a Giuseppe Ciotta a contrada Olivola. La decisione del Sindaco Mastella, alla vigilia della firma con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, rappresenta un diertrofront che ha il sapore dell’indifferenza nei confronti di un dovere morale e che arriva dopo avere constatao la fatiscenza dell’immobile che in precedenza Palazzo Mosti aveva indicato come sede possibile per la definitiva allocazione di Asia.
Nei confronti della decisione di Mastella è intervenuta Libera, che ha giudicato “molto preoccupante” la scelta di Mastella. “Confidiamo in un ripensamento dell’Amministrazione cittadina”, ha scritto Michele Martino referente di Libera nel Sannio, facendo presente che Libera è pronta a garantire la massima collaborazione al fine di provare a trovare soluzioni possibili affinché non la si dia vinta alla criminalità organizzata. Sulla questione interviene anche la Cgil che chiede al Comune di Benevento di non fare marcia indietro sul bene confiscato alla camorra. “In una epoca dove il dire è l’esatto contrario del fare, abbiamo bisogno di messaggi chiari e leggibili, abbiamo bisogno di dire da che parte stiamo, abbiamo bisogno di dire che le Istituzioni, lo Stato non arretrano di fronte alla malavita organizzata.
Quel bene va restituito alla Comunità, ma più di tutto va restituita alla cittadinanza, alla collettività, la fiducia nelle Istituzioni, centrali e locali”. E tuttavia c’è assai stretto margine per indurre il sindaco a recedere dalla sua decisione. Alla proverbiale prudenza del Primo Cittadino, in questo caso andrebbe anche aggiunta la scarsa liquidità di cassa per mettere mano alla ristrutturazione dell’immobile. Due motivi che inducono a ritenere impossibile una inversione di rotta.