Oggi 3 maggio è la Giornata mondiale per la Libertà di Stampa. Una data che potrebbe fare il paio con quella dedicata alle donne l’8 marzo e cioè qualcosa di pleonastico visto che il rispetto che si deve ad entrambe le cose dovrebbe essere diuturno ma il condizionale è purtroppo obbligatorio. Un patrimonio vitale, quello dell’informazione, da difendere e tutelare per la salute della democrazia. Va da se che in una democrazia nemmeno si dovrebbe affrontare il problema della libertà di stampa proprio perchè si è in un regime di liberalità. Ma questo accade probabilmente in Finlandia, Paese che dalle ultime statistiche guida la classifica di Repoters sans frontieres, mentre l’Italia veleggia al 46esimo posto e questo la dice lunga su tante cose. Consola, in parte, che altre grandi democrazie non se la passano meglio in fatto di libertà dell’informazione ma è opportuno chiedersidi dove stiano le responsabilità Forse di un sistema dell’editoria troppo spurio e di una ingerenza della politica nella formazione delle notizie? Può darsi. Lo andiamo a chiedere ad Ottavio Lucarelli presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania.