Trentasei anni fa l’uccisione per mano brigatista e ispirazione camorrista dell’assessore regionale al Lavoro Raffaele Delcogliano e di Antonio Iermano suo amico e autista personale. Una pagina amara di storia italiana, un ginepraio non ancora risolto del tutto di interconnessioni tra eversione politica e mafia che a Napoli, in quegli anni, reggeva le fila del terrore. Delcogliano pagò per la sua volontà di mettere ordine e legalità nelle liste dei disoccupati e questo significava far entrare lo Stato negli affari illeciti della NCO. L’esempio di Delcogliano e Iermano vive però sull’oblio dei loro carnefici. I ragazzi delle scuole di Benevento hanno voluto testimioniare al Massimo il loro impegno insieme a Libera alla presenza dei familiari. Michele Martino, referente di Libera nel Sannio.