La storia è tra le più brutte che un giornalista possa raccontare.Storie di violenze, emarginazione,dove la solitudine sguazza nell’ignoranza e alimenta illusioni.Siamo a Casapenna in provincia di Caserta, e la storia si infittisce di tristezza perché il protagonista è prima di tutto il parroco del paese e poi anche giornalista pubblicista, due ruoli, due figure, che per deontologia prevedono una costante, quella di vivere di verità. Don Michele Barone ha 42 anni ed evidentemente un acume particolare per “illudere” le poverette che sfortunatamente si sono abbandonate nella maniera più totalizzante alle sue volontà. Falsi esorcismi, violenza sessuale, abusi di ogni genere fisico e psicologico, il parroco viene sospeso lo scorso 16 febbraio dalla diocesi di Aversa,poi l’arresto con l’accusa di esorcismi e abusi sessuali anche su una minorenne. Il parroco,insospettabile per la comunità, chiedeva alle vittime di praticare atti sessuali estremizzati anche da violenze e punizioni, che servivano per “purificare gli animi”ed esorcizzare. Una storia brutta, per tanto tempo nascosta probabilmente come tante altre vicende che vivono nel sommerso.Per il parroco,iscritto all’Albo dei Giornalisti, è automaticamente scattata anche la sospensione ad horas dall’Ordine Regionale dei Giornalisti, in attesa della procedura disciplinare che sarà stabilita dal Consiglio.