Dopo i furori delle ore passate sembra ricomporsi, almeno in forme e modi di cordialità, il rapporto tra la presidenza della provincia e il comitato Viabilità Negata di Montefalcone Valfortore. Erano volate parole forti sia da una parte che dall’altra, frutto di una mancata comunicazione che ha ingenerato un qui pro quo del quale è bene superareb gli steccati. Sabato prossimo alle 11 alla Rocca dei Rettori ci sarà un Consiglio provinciale “ad hoc” tutto impostato sul problema dei problemi in Valfortore, quella delle strade dissestate. “Avrei voluto accogliere immediatamente la richiesta del Comitato fortorino pervenuta alla Pec della Provincia in data odierna”, ha detto il presidente della Provincia Claudio Ricci.
“Avevo pensato di convocare il Consiglio provinciale per la giornata di giovedì 15 o, al massimo, di venerdì 16; ma gli impegni pregressi in agenda hanno indotto a fissare nella giornata di sabatola riunione dell’Assise provinciale. Io ero e sono pronto in qualunque momento e con chiunque al confronto sul tema specifico”. Bene così. Ricci non aveva affatto gradito i toni utilizzati dai manifestanti lunedi scorso e non aveva mancato di censurare alcune degenerazioni che a suo avviso si erano registrate durante la marcia dei 500. Ora però si fa strada il dialogo e il senso di responsabilità. E tuttavia, la protesta non manca di inerire anche il mndo della politica e finisce inevitabilmente nel tritacarne elettorale.
“Il Fortore rappresenta una grande risorsa per il riscatto ed il rilancio dell’intero Sannio che in questi anni ha subito la contrapposizione in negativo tra aree interne e zone costiere e metropolitane”, dice Alberto Febbraro candidato alla Camera dei Deputati con Fratelli d’Italia. che poi attacca il presidente Ricci. “La mancata presenza del Presidente è l’ultimo atto di un potere inutile esercitato in questi anni dal PD, ma che oramai volge al termine e che lascia dietro di sé macerie, ed una Provincia che arranca e che a fatica riesce ad immaginare un futuro per i propri giovani”.