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Avellino| Caso Mancini in Prefettura. Scontro sulla Solimena

Avellino| Caso Mancini in Prefettura. Scontro sulla Solimena

31 Gennaio 2018 | by Marco Grasso
Avellino| Caso Mancini in Prefettura. Scontro sulla Solimena
Attualità
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Il caso Mancini torna in Prefettura. Venerdì 2 febbraio alle 16 dirigenti e docenti del Liceo Scientifico si ritroveranno al tavolo del confronto con Provincia e Comune per mettere nero su bianco sul piano di riorganizzazione delle aule che dovrebbe consentire di tornare alle lezioni di mattina entro la prima metà di febbraio.

Al momento sono 42 le aule immediatamente disponibili, a fronte delle 51 chieste dalla dirigente e dal corpo docente del Mancini per pianificare le lezioni sulla base di sei ore al giorno su cinque giorni a settimana. Il gap potrebbe essere colmato dal Liceo Classico Coletta o l’Itis Dorso che, in base al piano iniziale, hanno garantito solo la disponibilità di cinque aule a testa. In queste ore la Provincia starebbe verificando la possibilità di aumentare la dotazione dei due istituti.

Non si placa intanto la polemica con la Solimena. Il vertice dell’altro giorno tra Comune e Provincia sembra allontanare definitivamente la possibilità per il Liceo Mancini di utilizzare le nove aule della vicina scuola media.

Decisamente dura la nota inviata dal comitato dei genitori al prefetto Maria Tirone, invitata a verificate la possibilità di trovare una soluzione alternativa. “Fa davvero specie che in un momento di estrema emergenza e di disagio in cui versano gli studenti del Liceo Scientifico “P.S: Mancini”, costretti oramai da alcuni mesi a condizioni logistiche assolutamente non più sopportabili, con attività didattiche fortemente ridotte, per qualità e quantità, rispetto al piano formativo complessivo previsto da tale scuola, e quindi in un contesto che limita fortemente il loro profitto scolastico nonché i propri spazi di vita sociale e per le proprie attività ricreative e sportive, anziché raccogliere la solidarietà e la disponibilità di tutti gli attori coinvolti nel gestire tale vicenda e, soprattutto, la sensibilità dei dirigenti delle altre scuole per fornire accoglimento e sostegno al Liceo P.S. Mancini, siamo costretti a dover prendere atto di uno scenario completamente ribaltato ed di un vero e proprio accanimento nell’aumentare i disagi indotti e le penalizzazioni a tale istituto”.

I genitori degli studenti del Mancini si chiedono “perché dopo oltre trent’anni di convivenza senza problemi tra le due scuole sul plesso di Viale Italia, senza mai palesare alcune criticità dal punto di vista antincendio, dopo aver anche dimostrato che con interventi di adeguamento, tra l’altro già pianificati dal Comune, sarebbe normativamente consentito garantire l’attuale affollamento, ed anche oltre, della sede con l’utilizzo di tutte le aule disponibili, proprio adesso ed in maniera del tutto intempestiva viene fuori la criticità della convivenza delle due scuole? Ma non sarebbe stato molto più ragionevole aspettare il termine dell’anno scolastico corrente e consentire al Liceo di poter contare su queste aule, in un così breve lasso di tempo, per perseguire la chimera delle lezioni antimeridiane che oramai sta diventando sempre più irraggiungibile, e a fine anno valutare con tutta calma come iniziare il prossimo anche sull’edificio della F. Solimena? Che fretta c’è di affrontarla ora, e tra l’altro con argomentazioni tecniche del tutto strumentali, per perseguire il risultato di sottrarre ulteriori aule agli sventurati del Mancini? Ma dov’è finita – si legge ancora nella nota- la ragionevolezza, il senso di responsabilità e la saggezza di tutte le istituzioni e degli organi di vigilanza?”.

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