Alto Calore-Comune: è scontro. Da una parte l’amministrazione di piazza del Popolo che avrebbe avviato le procedure per il recupero giudiziale di un credito che supererebbe i 3.7 milioni, dall’altra l’ente di Corso Europa che, anche se non ufficialmente, parla di “manovra politica”. La notizia riportata stamane dal Mattino è arrivata come un filmine a ciel sereno.
Nessuna replica ufficiale, anche se da Corso Europa filtra sorpresa per una mossa inaspettata, nella forma e nella sostanza. La forma sarebbe sbagliata, o meglio tutto avrebbe avuto un senso se fosse avvenuto prima dell’assemblea del 29 dicembre scorso. In quella sede il presidente Lello De Stefano ha infatti incassato il via libera alle modifiche di statuto, con in testa il Comune di Avellino, socio di maggioranza dell’Alto Calore.
Perché questo improvviso cambio di rotta? Con le elezioni politiche alle porte, e quelle amministrative a stretto giro, qualche dubbio viene. Ma è anche la sostanza ad essere messa in discussione: l’Alto Calore vanterebbe a sua volta crediti per utenze non pagata per oltre 2 milioni.
Insomma una querelle che si potrebbe risolvere solo con un contenzioso e portando le carte in Tribunale. Con tutte le conseguenze del caso, a partire da un eventuale fallimento di Acs.
