Medici di base ai minimi, l’Adiconsum lancia l’allarme. Le segnalazioni più frequenti arrivano da Cervinara, Rotondi, San Martino Valle Caudina e Roccabascerana, ma ormai l’emergenza riguarda le intere province di Avellino e Benevento. “I cittadini non possono essere la vittima sacrificale di un conflitto tra le parti anche se legittimo”, si legge nella nota dell’associazione Cisl.
L’assistenza sanitaria in Italia fa capo a due figure importantissime, il medico di base o di famiglia e il pediatra. Ogni cittadino, iscritto al servizio sanitario nazionale, ha diritto ad un medico di medicina generale,comunemente chiamato medico di base, medico di famiglia, medico curante, è il professionista, che conosce bene lo stato di salute del suo paziente e lo guida in tutto il percorso terapeutico, garantendo, una prima forma di assistenza.
L’Adiconsum parla di “inadeguatezze che hanno ad oggetto la tutela della salute.A rimetterci, però sono sempre i pazienti essendo l’anello debole della catena. Bisogna prendere atto, purtroppo, che i medici di famiglia stanno finendo”.
Si presume, che entro l’anno 2023, circa 22.000 di loro andranno in pensione e con il tortuoso sistema attuale di graduatorie e corsi, si farà fatica a rimpiazzarli.L’Italia è il Paese dell’Unione Europea con il più alto numero di medici con più di 55 anni di età. E’ inutile erogare un servizio pagato profumatamente, se poi la gente, i pazienti, i cittadini, non riescono ad usufruirne.
La carenza di figure mediche di medicina generale è un problema, che non ammette deroghe, occorre, da subito, definire convenzionalmente gli assetti organizzativi e strutturali della medicina generale.