La Costituzione compie 70 anni. Venne firmata, infatti, il 27 dicembre del 1947, dopo 18 mesi di lavoro dell’Assemblea Costituente. Il Paese, uscito semidistrutto dalla guerra voluta e persa dal Fascismo, si risollevava dalle sue macerie si dotava di una Carta all’avanguardia, probabilmente la più moderna tra le costituzioni moderne. Con i suoi 139 articoli e 18 disposizioni transitorie entrò in vigore il primo gennaio 1948. La Costituente, che ne curò la redazione, annoverava tutti i partiti antifascisti che presero parte attiva alla guerra di liberazione nazionale, dai comunisti, ai cattolici, dai liberali ai socialisti. Dopo avere votato al rferendum del 2 giugno 46 le donne entrano a pieno titolo nella storia politica del Paese. La Costituente ne contò in tutto ventuno, nove democristiane, nove comuniste, due socialiste e una del movimento dell’Uomo qualunque. A distanza di settan’anni quale è il sentimento attorno al discorso sulla Costituzione? Ad analizzare il contingente sembrerebbe in grande ribasso, coi venti fascistoidi che sembrano imperversare in un momento di profondo cambiamento e di relativo sconcerto.
Ma la Carta repubblicana è la barra a dritta del nostro vivere civile e per molti aspetti ancora non del tutto applicata coome ci ricorda Luigi Diego Perifano, presidente della sezione sannita della Lidu, la lega italiana dei diritti umani