Il sistema sanitario Regionale è al collasso. E’ lapidario il giudizio di Cgil Cisl e Uil circa lo stato dell’arte del comparto in Campania. Sul piede di guerra ci sono i sindacati ma anche i medici di medicina generale il cui contratto nazionale è fermo da otto anni e lo sono anche i sindaci di molti comuni che hanno aperto contenziosi aspri con le Asl di riferimento. Il Presidente della regione De Luca sollecita il Governo a fare di più ma gli stanziamenti nella manovra di bilancio fanno ritenere ancora lontana la soluzione del problema. “Da anni assistiamo a piani di riordino della rete ospedaliera e territoriale, mai realizzati, se non nelle parti che riguardano dismissioni di ospedali su tutto il territorio regionale”, commentano duramente Cgil Funzione Pubblica, Cisl Funzione Pubblica e Uil FPL Napoli e Campania. E se secondo il rapporto Ocse “Healt at a Glance” l’Italia spende molto meno degli altri Paesi per la sanità, con un numero di medici inferiore rispetto a molti concorrenti e retribuzioni più basse degli altri, la Campania è penultima nella classifica nazionale per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza e con un’aspettativa di vita di circa quattro anni inferiore alla media nazionale dei propri cittadini. I sindacati annunciano di voler passare a vie di fatto e intendono intraprendere un percorso di mobilitazione annunciando manifestazioni regionali e nazionali con presidi permanenti presso l’assessorato alla Sanità Regione Campania e al Ministero della Salute.