Nonostante la Castagna di Montella sia stato il primo prodotto ortofrutticolo italiano a ricevere il marchio Doc nel 1987, e dopo 9 anni la IGP, “nessuno, nel corso degli anni passati, ha pensato di unire produttori, trasformatori e commercianti per costituire un Consorzio di tutela e chiederne il riconoscimento al Ministero delle politiche agricole e forestali”, aggiunge.
Il nuovo organismo potrebbe assolvere a molteplici attività che sono proprie dei consorzi: definire programmi recanti misure di carattere strutturale finalizzati al miglioramento qualitativo delle produzioni; avanzare proposte e svolgere compiti consultivi relativi al prodotto; collaborare, secondo le direttive impartite dal Mipaaf, alla vigilanza, alla tutela e alla salvaguardia della IGP da abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni e uso improprio della denominazione tutelata. Il Consorzio, inoltre, potrebbe assolvere al ruolo fondamentale di gestore del marchio come segno distintivo della conformità ai disciplinari di produzione della IGP.
“Il settore castanicolo – prosegue il presidente del Gal Irpinia Sannio – ha attraversato e attraversa ancora oggi un periodo di grave crisi a causa del Cinipide galligeno. Solo quest’anno la diffusione di tale insetto ha avuto una parziale battuta d’arresto grazie anche agli interventi di tipo biologico. Tuttavia la filiera continua ad essere fortemente penalizzata, anche in ragione di un’agguerrita e sleale concorrenza italiana ed estera. E’ evidente che occorre reagire: da un lato coordinando ogni azione utile a ridimensionare la presenza del cinipide, favorendo quindi un aumento della produzione e dall’altro attivare, attraverso un’unica cabina di regia, ogni iniziativa necessaria a garantire una maggiore tutela del nostro prodotto e una maggiore visibilità.”