Il nodo assunzioni a Gesesa. Dopo il fuoco di fila di dichiarazioni, spesso assai sopra le righe, tra azienda e Palazzo Mosti e dopo il parzialem ridimensionamentro delle tensioni che alla fine non ha colmato il vulnus prodotto dalle parole aspre di Gino Abbate, ora interviene anche LapAsilo31 che ricostruisce la propria genesi degli avvenimenti.
“Qualche mese fa con un’azione dimostrativa dinanzi la Gesesa chiedemmo trasparenza e chiarezza rispetto alle modalità delle assunzioni fatte dall’ente negli ultimi mesi. Azione che stizzí il presidente Abbate il quale riteneva di non dover dar conto a nessuno in relazione alle assunzioni di un ente per parte a capitale privato. Un atteggiamento di spregio che continua ad assumere anche nei confronti delle istituzioni come la commissione consiliare finanze e anche nei confronti delle tante realtá associative, come Altrabenevento e Radici, che da Agosto chiedono conto di tali assunzioni. Abbate si giustifica parlando di assunzioni a tempo determinato fatte attraverso un’agenzia del lavoro ed evidenziando piú volte il fatto che si trattava di due persone disabili. Non solo non si fa chiarezza, non solo si continua a mostrare arroganza nei confronti di cittadini e istituzioni che chiedono trasparenza ma si utilizza anche la disabilità come scudo per giustificare cose poco chiare. In qualità di cittadini vogliamo sapere in che modalità e per qual fine si fanno assunzioni in un ente che per una parte viene gestito con danaro pubblico e soprattutto quali sono i criteri che premiano sempre e comunque personaggi influenti o legati a realtá politiche”. Lap pone domande precise ad Abbate.
I disabili e non che non hanno alcun peso in cittá né in termini economici né in termini politici come dovrebbero fare per essere assunti da Gesesa a tempo determinato?
I cittadini e tanti giovani costretti ad emigrare come dovrebbero sentirsi dinanzi a queste notizie, cosa dovrebbero pensare dinanzi all’atteggiamento sprezzante di Abbate che si rifiuta di confutare ogni dubbio?