Dieci famiglie che vivono in dieci aule adibite ad appartementi . Un corridoio con stendipanni, mobili, divani. Tutto per rendere una scuola una vera abitazione ma il risultato è sotto i nostri occhi. San Modesto, Benevento, 2017. In un paese civile si vive da accampati. Cinquanta persone che non hanno una casa, costretti a vivere in una sorta di comune con tutte le difficoltà del caso tra muffa umido e disagi di ogni tipo si consuma l’esistenza di questi cittadini nei confronti dei quali si consuma anche l’oltraggio dell’indifferenza se non dell’avversione da parte degli altri abitanti del Rione. Spesso agli indigenti si abbatte anche la maldicenza e la cattiveria della cosidetta gente di buon senso che guarda, giudica e quasi mai assolve. Nel frattempo ci sono bimbi nati a San Modesto che non hanno mai conosciuto una casa vera e che sono convinti che la vita in comune sia la regola e non l’eccezione cosi come i rapporti interpersonali, intimi, sono svaniti nella rabbia e nalla rassegnazione. Nelle aule adibite ad appartamenti, con un modesto salone, una camera da letto e una cucina, il tutto con vista sul cortile di una scuola. Mancano i bagni, quelli sono in comune come anche le lavatrici . Una vita che non è vita per le donne, gli uomini e i bambini che da 5 anni sono “appoggiati” nel corridoio di un plesso scolastico nel rione Libertà. Negli occhi degli “inquilini” del primo piano della scuola San Modesto tanta tristezza e rabbia. Gridano “basta, ora è tempo di vivere”!