Si sospende dalla carica di presidente della Commissione delle Attività Produttive Domenico Franzese che, attraverso una nota, annuncia di continuare il suo impegno come consigliere comunale riaffermando la sua innocenza in merito al Daspo che gli è stato comminato dopo la partita Benevento-Lazio.
“Volutamente in questi giorni sono rimasto in silenzio, non rispondendo alle provocazioni ed alla strumentalizzazioni mediatiche e politiche sulla questione. Tuttavia oggi ritengo necessario fare chiarezza a tutela della mia immagine, spiegando nel dettaglio quanto realmente accaduto.
In occasione della partita Benevento – Lazio, prima dell’avvio della gara mi trovavo nelle zone di via Napoli e incontravo un mio amico al quale offrivo un passaggio per andare allo stadio. Prima di dirigerci al Vigorito imboccavamo via Luigi Sturzo in direzione Casale Maccabei all’altezza dell’antistadio Carmelo Imbriani per andare ad effettuare rifornimento di carburante al mio scooter. Procedendo in questa direzione mi accingevo a sorpassare un grosso monovolume che, ci tengo a specificare, non aveva alcun elemento che potesse far pensare appartenesse a tifosi della Lazio. L’automezzo non presentava infatti né simboli laziali né nomi di agenzie a noleggio e fra l’altro si trovava in una zona in cui l’accesso dei tifosi ospiti non è consentito. Il furgone inoltre aveva vetri oscurati quindi non si riusciva nemmeno ad intravedere più di tanto chi o cosa ci fosse all’interno. Credo che, come me, nemmeno le Forze dell’Ordine lo abbiano potuto riconoscere in quanto per essersi trovato in quel punto non consentito, aveva superato ben 3 postazioni di Polizia dislocate nella zona per il controllo del territorio. Il momento cruciale è stato quando, mentre tentavo di superarlo, l’autista del monovolume ha fatto un accenno di inversione di marcia poiché probabilmente si era reso conto di essere al lato opposto della sua destinazione. Per lo spavento dell’imminente pericolo e per allarmare l’autista con una mano ho dato due colpi su un finestrino. Soltanto la scarsa velocità del pulmino e dello scooter hanno evitato un incidente (probabilmente, visto l’evolversi successivo, sarebbe stata meglio una caduta dallo scooter che un provvedimento restrittivo ingiusto). Dopo questo episodio è nato un battibecco esclusivamente verbale tra me e gli occupanti del pulmino, come può accadere in occasione di qualsiasi sinistro stradale, nel corso del quale non si sono utilizzati né toni né gergo di tifoserie rivali, anche perché all’interno del pulmino nessuno di loro indossava vessilli della propria squadra. Né tanto meno vi sono state minacce di morte, come qualcuno sostiene in modo infondato. Soltanto nel corso della discussione mi sono accorto che si trattava di tifosi della Lazio riconoscendoli dalla loro cadenza. Il tutto sarà durato una manciata di secondi perché una pattuglia ci ha raggiunti mentre i mezzi erano ancora in marcia e nessuno aveva fatto cenno di scendere dai propri veicoli visto che la strada davanti a noi era totalmente sgombera. In nessun momento gli occupanti del monovolume hanno rischiato aggressioni dai tifosi del Benevento che invece pacificamente si stavano recando allo stadio. Questo lo dimostra anche il fatto che dopo averci fermato, uno dei due poliziotti procedeva alla nostra identificazione chiedendoci delucidazioni e spiegazioni in maniera del tutto cordiale e serena; mentre l’altro si preoccupava di aiutare l’autista del pulmino ed i suoi occupanti a fare quella inversione ad u che aveva tentato pochi secondi prima accompagnandoli a piedi, facendo procedere il pulmino a passo d’uomo, fra tutti quelli che a detta di qualcuno erano tifosi pericolosi. Il pulmino è transitato dunque tranquillamente lì dove ci sono gli accessi della curva sud e del settore tribuna per poi essere condotto fino all’ingresso riservato al settore ospiti curva nord. Tutto questo senza che nulla ovviamente accadesse, per la maturità e la correttezza della tifoseria locale che tutta Italia ci riconosce. Il tutto sarà durato non più di 30 secondi. Dopo aver effettuato il nostro riconoscimento, semplicemente fotografando i nostri documenti con il proprio cellulare, l’agente ci invitava ad andare serenamente allo stadio perché sembrava avesse capito la situazione. Voglio far notare che noi eravamo in due e gli occupanti del monovolume potevano essere fra le 6 e le 9 persone, come si può credere che volevamo aggredirli? Ci tengo a sottolineare inoltre che non avevamo alcun tipo di oggetto contundente come riportato da qualche testata giornalistica o dalle chiacchiere da bar.
La stessa sera sono stato telefonato poi da diversi giornalisti e mi è stato comunicato che mi sarebbe stato inflitto un procedimento Daspo, questo dovrebbe far riflettere su come questi procedimenti vengano applicati senza che possano terminare le indagini e senza che le persone coinvolti possano difendersi, in quanto per le memorie difensive da presentare al gip l’interessato ha solo 48 ore a disposizione. Mi domando se non si fosse trattato di un consigliere comunale ci sarebbe stato tutto questo clamore e questa strumentalizzazione?
Invito tutti a comprendere appieno che cosa sia un Daspo e come venga applicato. Per quanto mi riguarda lo trovo un procedimento anticostituzionale ed iniquo per la tutela dei diritti di una persona. Appare quindi evidente quanto sia difficile difendersi da queste accuse perché dopo il provvedimento del Gip resta la via del ricorso al Tar e di una causa a seguire, che ha costi molto elevati e tempi lunghi. A volte, come capitato a tanti, si rinuncia a fare opposizione per questi motivi e perché una risposta ad una causa di questa tipologia potrebbe arrivare addirittura dopo aver finito di scontare “la pena” inflitta. Pur uscendone vittoriosi nessuno sarà tenuto a risarcire la persona per i danni subiti, ovviamente in questa occasione mi farò valere in tutte le sedi giudiziarie opportune e ringrazio tutti gli amici e le persone a me care che si sono fatte avanti per darmi una mano.
In riferimento alla strumentalizzazioni politiche che alcuni hanno cercato di montare in questi giorni, annuncio che qualora tale questione, che mi vede ingiustamente infangato e coinvolto, potesse arrecare danni al Sindaco ed ai colleghi di maggioranza o problemi all’Amministrazione, mi autosospendo dalla presidenza della commissione Attività Produttive ma di certo non lascio il Consiglio Comunale dove sono stato eletto dai cittadini che ben conoscono la mia persona, i miei valori ed il mio modo di agire. Sono sicuro di essere innocente e sono certo di dimostrarlo nelle sedi opportune come avvenuto per 15 delle 19 persone di Benevento che sono state colpite da Daspo lo scorso anno, l’80% dei provvedimenti è stato cioè ritenuto illegittimo e annullato”.