Il Ministero della Pubblica Istruzione ha intanto avviato una verifica su tutte le istanze arrivate tra il 30 settembre e il 30 ottobre scorsi per scovare eventuali certificazioni sospette ed evitare di inficiare le graduatorie di supplenza che dovrebbero essere attribuite ai diversi istituti.
Fari puntati ovviamente sulle documentazioni provenienti dall’Irpinia, ma non solo, perché la presunta compravendita potrebbe rappresentare un fenomeno più diffuso. Il Ministero, che ha condannato con fermezza la compravendita di titoli per la partecipazione al bando per le supplenze del personale Ata, ha specificato che le procedure in corso non riguardano posti a tempo indeterminato.