Quando la memoria si fa materia viva e non resta nel limbo del vorrei ma non posso oppure non voglio o peggio ancora “non è previsto dall’ordine del giorno”. Per una volta la burocrazia cede il passo al sentimento anche se ci sono voluti 73 anni affinchè a Maria Penna la sua città dedicasse un pensiero e ne rispettasse con un atto concreto il sacrificio.
C’era il sindaco Mastella, sorpreso a canticchiare Bella Ciao, questa mattina a presenziare alla intitolazione alla partigiana beneventana, assassinata dai fascisti a Firenze nel 1944, della rotonda presso lo stadio che da ora in poi si chiamerà Rotonda Maria Penna e c’erano i familiari oltre all’Anpi, l’associazione dei partigiani d’Italia, che ha spinto al massimo per far si che la città ricordasse. L’esercizio della memoria non è tra le doti dell’italica progenie. Si tende a dimenticare in fretta, forse per esorcizzare le paure oppure per lasciarsi alle spalle e in fretta qualcosa di scomodo e di fastidioso. Oggi il segnale che è arrivato è di diversa natura e non può che fare piacere. Ma fa soprattutto piacere che si sappia che anche Benevento abbia dato il suo contributo alla Resistenza con Maria Penna e suo marito Rocco Caraviello, martiri della libertà, uccisi dalla famigerata e ferocissima “banda Carità” il 21 giugno 1944 a Via Capornia a Firenze. E allora…ora e sempre Resistenza.
