Milano per il quarto anno consecutivo si conferma la Smart City per eccellenza. A fare la differenza la crescita economica, la mobilità sostenibile, la ricerca/innovazione, la trasformazione digitale. Nella classifica generale, la prima città del Sud è Cagliari (47mo posto). E Benevento? Il capoluogo sannita si piazza al 97mo posto ma non è sola. Infatti, in coda, sono tantissime le città meridionali: Trapani è ultima preceduta solo da Vibo Valentia, Caltanissetta, Agrigento, Crotone, Catanzaro, Enna, Catania, Foggia e appunto Benevento.
Sono questi i dati emersi dall’ICity Rate 2017, il rapporto annuale realizzato da FPA che ha il compito di fotografare la situazione delle città italiane nel percorso per diventare “smart”, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili.
Quindici le dimensioni urbane analizzate da FPA, dimensioni che in ambito nazionale e internazionale definiscono traguardi per le città (povertà, istruzione, aria e acqua, energia, crescita economica, occupazione, turismo e cultura, ricerca e innovazione, trasformazione digitale e trasparenza, mobilità sostenibile, rifiuti, verde pubblico, suolo e territorio, legalità e sicurezza, governance). Le dimensioni tengono insieme 113 indicatori che, aggregati nell’indice finale ICity index, consentono di stilare la classifica finale tra 106 comuni capoluogo.
Le città più Smart sono localizzate nel Nord Est seguito a ruota dal Nord Ovest mentre il Centro spiega il rapporto: “si scosta di poco soprattutto grazie alla qualità delle risorse naturali e alle politiche di salvaguardia”. Alcuni passi indietro il Sud che pecca in quelle dimensioni legate all’economia e all’innovazione ma anche in quelle del welfare e nelle politiche di contrasto della povertà, nel turismo e cultura.
Benevento per quanto riguarda l’istruzione si piazza al 69mo posto, per aria e acqua ultima e dunque in posizione 106, per quanto riguarda l’energia la posizione è la numero 100. Male anche per quanto attiene alla ripresa economica e l’occupazione con Benevento rispettivamente al 91mo e all’89mo posto. La posizione in classifica risale fino all’84mo posto in termini di cultura e turismo. Va meglio per ricerca e innovazione dove il posto occupato è il 77 ma si riscende al 93mo posto per la crescita digitale. In termini di mobilità sostenibile invece il posto occupato è il 76mo. Lo scenario cambia sui rifiuti urbani con Benevento che scala la classifica fino all’ottavo posto per poi precipitare al 98mo posto per il verde urbano e al 103mo posto per suolo e territorio. Si risale in classifica quando si parla di legalità e sicurezza (posto n.68) governance e partecipazione (posto n.76).
Insomma, il quadro è chiaro e le tinte evidenziano un ritardo complessivo del sistema urbano italiano. Manca dunque secondo Gianni Dominici, direttore Generale di FPA: “una politica coordinata e un quadro di riferimento condiviso per rispondere a grandi sfide come cambiamento climatico, povertà, mobilità sostenibile, consumo di suolo e sicurezza. Serve un coordinamento di tutti i livelli di governo con al centro la dimensione urbana, perché nelle città si addensano i problemi sociali ed economici, ma si trovano anche le competenze e le risorse per risolverli”.